In Lombardia il Terzo polo a guida Calenda andrà “meglio” che nel resto d’Italia: parola di Matteo Renzi, che da Milano ha avviato questa mattina la campagna elettorale in vista del voto del 25 settembre per il rinnovo di Camera e Senato. Una scelta, quella di partire dal capoluogo lombardo, non casuale per Renzi (candidato anche in Toscana): proprio qui avrà luogo infatti la ‘sfida’ – seppur indiretta – con Silvio Berlusconi, con il quale il leader di Italia Viva nelle scorse settimane auspicato un confronto.
Riuniti al Palazzo delle Stelline tutti i candidati di ‘Italia sul serio’ nelle circoscrizioni lombarde: dal ministro Mariastella Gelmini – in corsa per il Senato in tandem con lo stesso Renzi nei collegi proporzionali di Milano e Brescia – al sottosegretario alla Salute Andrea Costa, da Ivan Scalfarotto all’altra ex azzurra, Giusy Versace. E ancora, tra gli altri: la deputata uscente Lisa Noja (che tenterà il salto al Senato) insieme alla ‘collega’ a Palazzo Marino – sede del Consiglio comunale di Milano – Giulia Pastorella, oltre a Mattia Mor, Lucia Annibali e al consigliere regionale Niccolò Carretta, coordinatore lombardo di Azione. Escluso, invece, l’ex sindaco del capoluogo lombardo, Gabriele Albertini, verso il quale l’ex premier ha comunque espresso parole di apprezzamento.
“Il nostro obiettivo è arrivare a un risultato che permetta di non avere Meloni presidente consiglio ma Mario Draghi, e penso che riusciremo a ottenerlo”, ha detto Renzi al suo arrivo al centro congressi. Ottimista sul risultato di ‘Italia sul serio’ anche Gelmini, secondo cui “se Milano, la Lombardia, il Paese premiassero la proposta del Terzo polo con il raggiungimento della doppia cifra, l’Italia sarebbe in sicurezza” con la possibilità di continuare il lavoro fatto con Draghi.
L’intenzione non è certo “tirare il premier per la giacchetta, ma lo abbiamo sostenuto e saremmo pronti a rifarlo anche oggi”, ha assicurato Renzi. Che poi non ha risparmiato attacchi a centrodestra e Pd: “Oggi, chi ha votato Forza Italia, può votare un partito che lascia a Meloni la leadership, la destra europeista e popolare può essere rappresentata da Giorgia Meloni? Secondo me no. Se lei andasse al governo noi staremmo all’opposizione”, ha assicurato il leader Iv. Mentre “Enrico Letta non ne ha azzeccata una: o fai l’agenda Draghi o fai quella Fratoianni. Per salvare l’ambiente non serve abolire il jet privato, serve il nucleare e gli impianti per tirare su l’energia. Vedere il Pd nelle mani dei populisti di sinistra mi dispiace”, la stoccata dell’ex segretario dem contro il suo successore alla guida del partito.
Di Maio? “Impegno civico è sotto l’1%, noi andremo molto meglio. Dai gilet gialli a Tabacci è un grande percorso ha quindi ironizzato il senatore fiorentino, rilanciando la proposta di un confronto a 4 tra i leader. Renzi tornerà a Milano venerdì per il lancio insieme a Carlo Calenda del progetto politico ‘Renew Europe’ in Italia e poi ancora in solitaria il 6 settembre, per un evento “da candidato in Lombardia” che andrà in scena al Teatro Parenti. Renzi e Calenda torneranno sullo stesso palco per l’evento di chiusura della campagna, previsto per il 23 settembre in piazza del Popolo a Roma.