Il leader del Carroccio invita alla pace per affrontare l'emergenza. Calenda: "Vediamoci domani e proviamo a trovare un accordo per evitare il disastro". Governo: "No a misure imminenti, siamo in affari correnti"

Il leader della Lega, Matteo Salvini, invoca un armistizio tra tutte le formazioni politiche per affrontare il caro energia.  “Su luce e gas facciamo un armistizio, la pace tra tutti i partiti. Le bollette non sono né di destra né di sinistra. Dobbiamo agire ora, tra un mese e mezzo è tardi” ha annunciato il numero uno del Carroccio nel corso di un incontro stampa a Corigliano Rossano, nel cosentino. “Se non si agisce subito ci sarà una strage di aziende italiane” ha aggiunto Salvini.

La mossa di Salvini, che sarebbe condivisa dal centrodestra (“dando per scontato che gli amici Silvio e Giorgia siano d’accordo” sottolinea)  significa, in pratica, accettare la proposta di Calenda di un time out della campagna elettorale e della necessità di riunirsi intorno a un tavolo per offrire al presidente Draghi soluzioni contro il caro energia. Lo stesso leader di Azione lo ha sottolineato, invitando il leader leghista a incontrarsi: “Meno male. Almeno uno c’è arrivato. Dopo quattro giorni di insulti ma c’è arrivato. Chiamatelo armistizio o time out. È la stessa cosa. Vediamoci domani e proviamo a trovare un accordo per evitare il disastro” ha scritto su Twitter taggando Enrico Letta, Giorgia Meloni e Giuseppe Conte.

Fonti Governo: “No a misure imminenti. Pressing dei partiti? Noi siamo in affari correnti”

“Nessuna accelerazione”. Il Governo tiene sotto controllo la questione energetica, con i prezzi in costante aumento, ed è “a lavoro” su un provvedimento che nelle intenzioni continuerà a calmierare i costi per famiglie e imprese, ma la misura non dovrebbe vedere l’ok del Consiglio dei ministri già la prossima settimana. “Al momento non sono questi i tempi, non ci saranno misure imminenti”, assicura una fonte di Governo che ribadisce come sia necessario aspettare di sapere a quanto ammonterà l’extragettito di agosto per capire quali sono le risorse realmente a disposizione per le coperture. Quanto al pressing in atto da parte dei partiti, che ora chiedono “interventi urgenti” e chiamano in causa il Governo: “Siamo in affari correnti”, la replica secca della stessa fonte. “No comment”, poi, sulla proposta arrivata da Matteo Salvini di “fare come Macron” mettendo un tetto massimo al 4% per gli aumenti delle bollette. Misura, secondo il leader leghista da coprire con uno scostamento di bilancio “da 30-40 miliardi”.

 

 

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