Parallelamente, ciascun partito sta portando avanti una proposta maggiormente dettagliata sui vari dossier affrontati: dalla politica estera al fisco passando per riforme, sicurezza e ambiente
Programma elettorale da un lato, simboli dall’altro. Prosegue il lavoro nel centrodestra per rispettare le scadenze comunicate dal Viminale che impongono ai partiti di depositare tutto entro il primo pomeriggio delle 14 agosto. Lega e Fratelli d’Italia correranno con gli stessi simboli già utilizzati alle politiche del 2018, mentre Forza Italia sarà presente sulla scheda elettorale con un simbolo inedito che includerà, oltre al logo del partito e al nome del leader Silvio Berlusconi, anche un richiamo al Partito Popolare Europeo.
Più complesso il discorso legato ai centristi della coalizione che – dopo aver già presentato due simboli frutto delle mini-alleanze siglate nei giorni scorsi (Noi con l’Italia assieme a Italia al Centro da un lato, Udc con Coraggio Italia dall’altro) – stanno valutando la possibilità di presentarsi tutti sotto un unico contrassegno. Una lista unitaria quindi “fortemente consigliata e incoraggiata” dagli alleati che, è il ragionamento, servirebbe anche per inviare un messaggio politico di risposta al terzo polo che stanno provando ad allestire Carlo Calenda e Matteo Renzi. L’obiettivo in sostanza è quello di evitare uno “spezzatino” offrendo all’elettorato “un altro polo moderato che invece sta nel centrodestra”.
I tempi ovviamente stringono, anche perché “non possiamo raccogliere le firme dei candidati nei collegi uninominali finché non ci sono tutti i simboli”, evidenziano dalla coalizione. A complicare la partita c’è però il discorso legato ai seggi, con i centristi (Cesa, Toti, Brugnaro e Lupi) intenzionati a far salire almeno a 13 la quota definita nell’ultima riunione tra leader (11). E a confermare i lavori in corso è il presidente di Nci, Maurizio Lupi: “In questo momento si sono due liste sul tavolo, vediamo se riusciremo a lavorare per un’unità della nostra proposta politica. I tempi? Entro domani bisognerà chiudere”.
In attesa di definire il quadro sui simboli, la coalizione ha invece terminato il lavoro sul programma di governo. La riunione tra gli sherpa dei vari partiti, andata in scena ancora una volta negli uffici della Lega in Senato, è servita a definire e strutturare la proposta politica. La bozza di programma confezionata dai tecnici prima della presentazione ufficiale sarà adesso consegnata ai leader per l’approvazione definitiva. Parallelamente, inoltre, ciascuno sta portando avanti una proposta maggiormente dettagliata sui vari dossier affrontati, dalla politica estera al fisco passando per riforme, sicurezza e ambiente. Alla fine la coalizione dovrebbe comunque decidere di riproporre lo schema adottato nel 2018 quando i partiti, ognuno col proprio simbolo, depositarono la piattaforma comune mettendo poi on-line i programmi dettagliati.
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