“Il centrodestra promette da sempre di tagliare le tasse, lo fa dal 1994 e non mi risulta che quando hanno governato la pressione fiscale sia diminuita. Quindi non hanno nessuna credibilità”. Così questa mattina la presidente dei senatori del Pd Simona Malpezzi a L’Aria che tira su La7.”Non le hanno abbassate prima e anche ora che hanno avuto l’opportunità di farlo si sono tirati indietro: in Senato, infatti, si sono opposti alla calendarizzazione della riforma fiscale che avrebbe consentito di abbassare l’Irpef per i redditi medio bassi e di abolire l’Irap. Evidentemente, non hanno nessuna intenzione di farlo”, ha aggiunto. “La flat tax non esiste in nessun Paese occidentale ma solo nei paesi dell’ex Unione sovietica o nei paradisi fiscali. Varrebbe la pena farsi una domanda. E’ una tassa iniqua e insostenibile che peserebbe sul welfare e porterebbe a pesanti tagli alla sanità e alla scuola pubblica. La nostra proposta è molto semplice. L’inflazione è altissima e si è mangiata una mensilità degli stipendi degli italiani. Noi vogliamo restituirla in maniera strutturale anche oltre questo momento di emergenza e la copriamo con la lotta all’evasione fiscale prevista nel PNRR. Se ci stanno la facciamo insieme. Altro che flat tax!”, ha concluso.
Non due mini-liste separate, ma piuttosto una singola lista che racchiuda tutte le varie anime ‘centriste’ della coalizione di centrodestra. Questo, secondo quanto apprende LaPresse da fonti parlamentari, lo schema su cui si sta lavorando nelle ultime ore. La scorsa settimana Udc-CI (Cesa e Brugnaro) e Nci-Iac (Lupi e Toti) avevano presentato le rispettive alleanze con i simboli. Secondo quanto filtra alla lista unica dei centristi dovrebbero essere attributi 13 collegi uninominali, due in più quindi di quelli stabiliti al termine della riunione dei leader. Ad incidere nel nuovo il quadro generale il ritorno in coalizione di Italia al centro di Giovanni Toti, inizialmente assente dai tavoli sulla redistribuzione dei collegi, e la scelta dell’Udc di non andare assieme a Forza Italia. Il percorso unitario, viene spiegato, è stato “caldeggiato” dagli stessi leader anche per offrire in vista delle Elezioni una posizione da contrapporre al centro di Matteo Renzi e Carlo Calenda.
“Sarebbe giusto e utile che Berlusconi guidasse le nostre liste, e sarebbe un giusto risarcimento vederlo tornare in Senato. E’ il nostro leader, un valore aggiunto. Il nostro obiettivo, con Berlusconi in campo, è arrivare al 20%”. Così il coordinatore nazionale di Forza Italia, Antonio Tajani,a margine della conferenza stampa organizzata nella sede del partito a Roma per presentare il simbolo di FI per le Elezioni politiche del 25 settembre.
“Abbiamo appena presentato il simbolo che troverete sulla scheda elettorale il prossimo 25 settembre. Abbiamo aggiunto alla nostra tradizionale bandiera un richiamo al Partito Popolare Europeo, la grande famiglia dei cattolici liberali, che noi abbiamo l’orgoglio di rappresentare in Italia. Il Partito Popolare Europeo in tutt’Europa rappresenta il centro, quello vero, alternativo alla sinistra”. Lo scrive su Facebook il presidente di Forza Italia, Silvio Berlusconi. “Un centro, quello che noi rappresentiamo, che non è una semplice via di mezzo fra la destra e la sinistra, non è un cartello elettorale nato dal nulla. Il nostro centro, quello del Partito Popolare Europeo, è il continuatore e il testimone della tradizione liberale, della tradizione cristiana, della tradizione garantista, della tradizione europeista e atlantista, dei principi e valori della civiltà occidentale”, ha concluso il Cavaliere.
Il simbolo di Forza Italia presenta la scritta ‘Berlusconi presidente’ nella parte bassa, quella ‘Partito popolare europeo’ in quella alta.
Attesa nel pomeriggio, intanto, “l’ultima riunione del tavolo del centrodestra sul programma di governo. Siamo arrivati all’accordo, il centrodestra è coeso”, ha detto il coordinatore nazionale di Forza Italia, Antonio Tajani, nel corso della conferenza stampa. “Abbiamo regole che ci siamo dati molto precise: chi prende più voti ha l’onere e l’onore di indicare il nome del premier al capo dello stato. Non c’è preclusione nei confronti di nessun leader del centrodestra” da parte di Forza Italia.
In mattinata parlando a Radio 24, Berlusconi ha parlato anche della sua candidatura: “Sul mio futuro vedremo, oggi parliamo del futuro dell’Italia. Mi hanno assalito diceno che era importante che mi candidassi, ora vediamo”. Lo ha detto il presidente di Forza Italia, Silvio Berlusconi in diretta a ‘Radio24’ rispondendo ad una domanda sulla sua candidatura.
“Ciao a tutti, in questi giorni in molti si sono espressi su una mia eventuale candidatura. Ho letto i vostri commenti e vi ringrazio per i suggerimenti e per la vostra stima. In questi giorni ho fatto tutti i passaggi che consideravo necessari per prendere una decisione approfondita. Come potete immaginare non è stato facile. Non ritengo ci siano le condizioni per una mia candidatura alle prossime Elezioni politiche”. Così Alessandro Di Battista sui social.
“Quest’area riformista, questo terzo polo, nel Paese c’è. A chi mi domanda: ‘ma che farete con Calenda, ora che Azione ha rotto il patto con il PD?’, rispondo semplicemente che noi ci siamo. E siamo disponibili a dare una mano perché l’obiettivo di fare il Terzo Polo richiede generosità e impegno. Se Calenda ci sta, noi ci siamo. Oggi l’ho detto in questa intervista a ‘Il Messaggero’. Se Calenda preferisce andare da solo, non lo capisco ma lo rispetto e gli faccio i migliori auguri.Non è un problema di firme o di liste: è un problema politico. La scelta è chiara”. Lo scrive il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, nella E-News. “C’è una casa comune a Bruxelles, che si chiama Renew Europe. Se vogliamo costruirla anche in Italia, noi siamo della partita. Altrimenti amici come prima, ma nessun teatrino mediatico come quello di questi giorni”, ha concluso. La telenovela delle alleanze sta per finire, fortunatamente. Domenica vanno consegnati i simboli. Noi non abbiamo partecipato a nessuna conferenza stampa, tavolo segreto, spartizione di collegi. E siamo orgogliosi di tutto ciò. Perché la situazione è seria, molto seria”.
“Mentre Calenda, Renzi, Letta, Di Maio e Speranza giocano e litigano, la Lega propone di estendere la Flat Tax al 15% anche a lavoratori dipendenti e pensionati in cinque anni, partendo da chi guadagna di meno. E gli Italiani apprezzano!”. Lo scrive su Twitter il leader della Lega, Matteo Salvini.