“Mai come questa volta, mai come in queste elezioni, credo dal ’48 ad oggi, il voto italiano sarà così determinante sugli equilibri europei. Il pareggio non è contemplato in questa legge elettorale”. Così il segretario del Pd Enrico Letta intervenendo nel corso della direzione nazionale del partito alla Camera. “O vince l’Europa del Next generation Eu, dell’Erasmus, della speranza e del coraggio o vince l’Europa dei nazionalismi, di Orban di Marin Le Pen. Non ci sono terze vie. Per questo dico che la scelta è tra noi e Meloni. È un’alternatività netta, pensiamo all’ambiente”, ha aggiunto.
“Dobbiamo combattere, mettercela tutta. È un momento bellissimo, ci siamo preparati da tempo a questo appuntamento. Ci siamo preparati dal 2018, quando abbiamo capito cosa ha voluto dire perdere la sintonia con il Paese. Non dobbiamo rinnegare i tre anni che abbiamo dietro le spalle. Sono stati tre anni al servizio del Paese – prosegue Letta-. E voglio dire con chiarezza che senza il lavoro al fianco del M5s non ci sarebbe stato il governo Draghi. Lo dico a chi ci chiede pentimenti, non c’è nessun pentimento su questo. Senza il lavoro con i Cinque Stelle non ci sarebbe stato il governo Conte 2 che poi ha reso possibile il governo Draghi. “La scelta è fra noi e Meloni”.
Per il segretario del Pd sarà una sfida a due. “Noi siamo pronti e sono pronti anche gli italiani. Hanno capito. Dobbiamo toglierci dalla testa che non capiscono, sono molto più saggi di noi e ci dicono ‘giocatevela, è tra voi e la Meloni, è tra voi e FdI’. Noi siamo pronti” le sue parole nella relazione alla direzione nazionale. “Quando mi chiedono perché votare Pd. Be’ perché il Pd è il più grande partito europeista d’Europa. Il voto darà un risultato chiaro e andra’ in una direzione o nell’altra, il pareggio non e’ contemplato. Non c’è pareggio, o vince l’Europa comunitaria o quella dei nazionalismi”.
Letta poi apre a possibili alleanze. “La scelta che vi propongo è questa. Di fare una partecipazione alle elezioni centrata sulla nostra lista, la lista del Pd che vogliamo sia aperta ed espansiva. Aperta soprattutto a chi fa parte delle Agorà, penso ad Art.1 e Demos. Una lista per un’Italia democratica e progressista. Questa lista sarà votata dalla prossima direzione nazionale” dice nel cors della direzione nazionale del Partito democratico. “Questa lista sarà il centro del nostro programma elettorale e del nostro progetto per l’Italia.Che non potrà essere un’enciclopedia di mille proposte. Faremo un lavoro per questo nostro progetto per l’Italia 2027 suia convincente e appassionante, ma fatto di cose vere e concrete e non di balle. A destra non ho ancora sentito nulla di fattibile, qualcosa alla meno e qualcosa alla più. Da Berlusconi che lancia 1 milione di alberi, l’Emilia Romagna lo ha già fatto e ne pianterà 4,5 milioni, ad altre cose alla più”, ha aggiunto. “Il cuore del nostro progetto politico siamo noi e la nostra lista. Poi ci sono le alleanze che dobbiamo fare per forza per la legge elettorale”, sottolinea l’ex presidente del Consiglio.
Focus poi sulla campagna elettorale sotto l’ombrellone. “Sarà difficilissima. Si vota per un Senato con 200 componenti, con una legge maggioritaria. Bisognerà correre. La campagna elettorale dobbiamo farla perché la maggior parte dei collegi ce la dovremo giocare casa per casa. Con dei candidati sul territorio, non candidati astratti – continua Letta -. Lo dico anche ai nomi importanti, perché nome importante significa grande responsabilità. Se ognuno di voi si approccia a questa vicenda su come posso essere utile è una cosa, se pianta un chiodo e dice vediamo come me la risolvono è differente. Possono volare stracci. Io non c’ero alla direzione nazionale che approvò le altre liste, perché facevo un altro lavoro, io farò di tutto perché non sia così. Farò di tutto perché tutti i nodi saranno sciolti o in una logica di interesse generale”.
“La legge sull’alternanza uomo-donna si applica e la applicheremo. Dobbiamo essere trasparenti e non possiamo fare errori. Se vogliamo vincere non dobbiamo sbagliare nulla”. Lo ha detto il segretario del Pd, Enrico Letta, nella relazione alla direzione nazionale, in corso alla Camera. “Il due di agosto il lavoro istruttorio dei segretari regionali” sulle liste “deve terminare. Tra 9 e 11 agosto convocheremo direzione nazionale e andremo alla chiusura delle scelte“.
“Dobbiamo fare scelte di ‘pacifico coraggio’, come ho letto nell’editoriale del direttore Tarquinio su Avvenire, e di buon senso popolare. Queste elezioni non si vincono con la medaglia d’oro su Twitter, si vincono con i voti alle urne. Perché se badiamo solo alla medaglia d’oro su Twitter prendiamo una musata di quelle. Io credo che il buon senso popolare sia fondamentale” aggiunge il leader del Partito democratico.
Non mancano i riferimenti agli altri avversari del centrodestra. “Abbiamo dovuto vedere Salvini pieno di Madonne, vedremo Berlusconi con le foto del 2002 e ascolteremo dalla Meloni le parole della peggiore destra sovranista, ma vinceremo noi” attacca Letta. “Sulla questione della premiership lasciatemi dire che aver avuto l’onore di fare il presidente del Consiglio è stata un’esperienza incredibilmente bella che mi ha onorato di più in tutta la mia vita. Ma ne sono uscito e ho vissuto degli anni ancora più belli. La discussione sulla premiership è stata surreale, nella giornata di ieri. A chi affila le armi dico che a palazzo Chigi si va perchè gli elettori ti spingono lì e il Parlamento ti vota. Io vorrei derubricare questa assurda discussione e dire che, se volete, assumo completamente il ruolo e la responsabilità di front runner della nostra lista“.
“Siamo un paese che ha bisogno di unità, fiducia e dignità. Quella serietà e quel patriottismo che nel solco di Mario Draghi e Sergio Mattarella porteremo avanti” afferma il segretario del Pd, Enrico Letta, nel corso della relazione alla direzione nazionale, alla Camera.
“Le Agorà sono il centro del nostro progetto politico. Sono il futuro. Il momento è adesso, pensavamo di avere l’autunno a disposizione e mi dispiace di non poter fare i Sassoli Camp”. Il leader del Pd si è commosso ricordando il presidente del Parlamento europeo e dal parlamentino dem è arrivato un lungo applauso.