M5S: dai tempi d’oro alla debacle, movimento assente in Sardegna

Dopo anni di declino elettorale, iniziato con le regionali del 2019, il Movimento 5Stelle cerca di rilanciarsi alle elezioni comunali del 2022

Dall’apice della gloria a toccare il fondo, nel giro di un anno. La storia del Movimento 5Stelle in Sardegna inizia nel 2012, ma l’interesse elettorale è racchiuso nei 12 mesi che trascorrono tra le elezioni politiche del 2018 e le regionali del 2019. I pentastellati sono capaci di passare dagli oltre 300 mila voti, per i seggi in parlamento nel 2018, ai 69 mila per le elezioni sarde dell’anno successivo. In Sardegna, tutto ha inizio nel 2012, quando ad Alghero, un gruppo di attivisti chiede e ottiene il simbolo per le elezioni comunali, ottenendo un buon 9% per un Movimento ancora sconosciuto. Passa un anno e i grillini prendono parte alla competizione elettorale per le politiche. Il risultato è molto buono: 275 mila voti valgono il 29%, con l’elezione di 4 deputati e 2 senatori. La strada sembra spianata verso l’esordio alle elezioni regionali del 2014, ma il meccansimo si inceppa misteriosamente: “Non siamo pronti”, dichiara Grillo ai fedelissimi in Sardegna e la lista non viene presentata.

Alle amministrative i risultati non sono mai eccezionali, per la difficoltà nel comporre le liste. Alle politiche del 2018, però, anche in Sardegna il vento è in poppa e i 5Stelle incassano un risultato clamoroso: oltre 300 mila voti, il 42,48%, con l’elezione di ben sei deputati e tre senatori. Un record che nessun altro partito ha neppure sfiorato negli anni 2000. Passa un anno e altrettanto clamorosamente si passa alla debacle: alle regionali, il Movimento 5Stelle scende sotto il 10%, prendendo 69.573 voti.

Dopo anni di declino elettorale, iniziato con le regionali del 2019, il Movimento 5Stelle cerca di rilanciarsi alle elezioni comunali del 2022. Si presenta ai nastri di partenza dei due comuni più grandi che vanno al voto per il rinnovo del consiglio, Selargius e Oristano. A Selargius, la coalizione è completata da Pd e Partito Sardo d’Azione (che al governo della regione sta col centrodestra). Ad Oristano, i pentastellati corrono con Pd e un raggruppamento civico, ma hanno scelto di non uscire col simbolo ufficiale del partito. A fare la lista è stato il consigliere regionale, Alessandro Solinas, che è riuscito a raggiungere il numero minimo di candidati. Nel consiglio uscente, il movimento era rappresentato da Patrizia Cadau, candidata Sindaco cinque anni prima. Riuscì ad ottenere un seggio, ma entrò in conflitto con i vertici del partito e fu espulsa.
Negli ultimi tre anni, i 5Stelle hanno fallito tutti gli appuntamenti elettorali più importanti: a Cagliari nel 2019 non si presentarono, perchè Grillo non sposò la causa di Alessandro Murenu e gli revocò la certificazione del simbolo, “per valori e idee contrastanti con quelle del partito”. A Olbia, l’anno scorso, i 5Stelle hanno corso in un raggruppamento civico, perdendo le elezioni e piazzando un solo consigliere all’opposizione