(LaPresse) “Io sto lavorando per la pace incontrando ambasciatori di tutti i Paesi, sperando che il conflitto finisca il prima possibile. L’invio di armi oggi non è la soluzione per avvicinar la pace. Parlare con Putin è un dovere. Non capisco perché se parlo io con l’ambasciatore russo sono un soggetto pericoloso e se giustamente parla Draghi con Putin fa il suo dovere”. Così Matteo Salvini, intercettato dai giornalisti prima di entrare in Senato. “Non bisogna additare i nemici del popolo e i nemici del mondo”, ha continuato il leader del Carroccio che sulla telefonata tra il nostro premier e il leader del Cremlino ha aggiunto: “Spero sia utile, io i miei contatti ce l’ho”.