Covid, Salvini come Meloni: “Mia figlia non vaccinata”. Scoppia la polemica

Il leader della Lega fa eco alla presidente di Fratelli d'Italia che aveva dichiarato: "Il vaccino non è una religione ma una medicina"

“Queste sono scelte che spettano a mamma e papà e pediatri, che non sono oggetto di dibattito politico per quello che mi riguarda”. Matteo Salvini confida con queste parole a Radio Capital che non vaccinerà contro il Covid-19 la figlia che frequenta la scuola elementare. A stretto giro, fonti della Lega poi chiariscono che, “ad oggi, la percentuale di bimbi fra i 5 e gli 11 anni vaccinati è del 35%. Quindi la maggioranza di mamme e papà, quasi due terzi, ha fatto una scelta. Da rispettare”. Il ‘no’ del segretario del Carroccio al vaccino anti-Covid arriva il giorno dopo quello della presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, che aveva confessato: “Non vaccino mia figlia, perché il vaccino non è una religione ma una medicina. Quando prendi una medicina valuti il rapporto rischio/beneficio. La possibilità di morire per un ragazzo tra zero e 19 anni è la stessa di morire per un fulmine”. Ed è scoppiata la polemica, con una ridda di reazioni dal mondo politico e scientifico.

“Rinnovata sintonia tra Salvini e Meloni. Niente vaccino ai loro figli. Quando la propaganda politica conta più della privacy”, sbotta su Twitter il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta. Mentre Franco Locatelli, coordinatore del Cts, alla presentazione del rapporto annuale sulla sicurezza dei vaccini Covid-19, chiarisce: “Vorrei rassicurare ancora una volta i genitori: la vaccinazione è raccomandata da tutte le associazioni pediatriche e i benefici sono la tutela della salute dei bambini”. E poi aggiunge: “In età pediatrica, sono state somministrate quasi 4,2 milioni di dosi, di cui 4 milioni dai 12 ai 16 anni e 173mila dai 5 agli 11 anni. In totale c’è stato l’1% di segnalazioni avverse attribuibili all’età pediatrica, più di tre quarti largamente non gravi. Tutto questo indica in maniera molto chiara il profilo di sicurezza dei vaccini”. Da segnalare poi la reazione del coordinatore della campagna vaccinale in Lombardia, Guido Bertolaso: “Mi occupo di questioni tecniche e scientifiche e non entro nel merito di quello che dichiarano i politici. Ognuno è libero di scegliere quelli che sono i destini della propria vita e della propria famiglia”. E non solo. Andrea Campana, responsabile della Pediatria multispecialistica dell’Ospedale Bambin Gesù di Roma, chiarisce a LaPresse: “Il vaccino under 5 in arrivo? Personalmente non vedo l’ora di farlo ai miei tre figli. Non appena le autorità competenti daranno il via libera in termini di efficacia e sicurezza, invito i genitori a vaccinare subito i più piccoli”.

Ma le parole dei leader di Lega e FdI sul vaccino anti-Covid per i bambini hanno innescato pure diverse reazioni politiche. “Sono scelte personali. Credo che l’unica cosa che si possa dire è che sono scelte sue”, si è limitato a dire il governatore leghista della Lombardia, Attilio Fontana. Più duro il deputato di Forza Italia, Alessandro Cattaneo, secondo cui Meloni e Salvini “dichiarano di non aver vaccinati i loro figli. Io non ho dubbi, per me vale il contrario. Io ho vaccinato mia figlia, sono fiero di ciò e credo nelle indicazioni dei medici e della scienza”. Non ha risparmiato critiche, invece, il capogruppo del Pd al Pirellone, Fabio Pizzul. “La Lega, con Fratelli d’Italia, rispetto alla pandemia e ai vaccini – sentenzia – rimane ambigua e inaffidabile. Fontana cerca di nascondere l’imbarazzo per le frasi di Salvini circoscrivendo la decisione di non vaccinare la figlia a scelta personale, ma non è così”.