Amabasciatrice, romana di 63 anni, è la prima donna ad arrivare al vertice dei servizi segreti
Elisabetta Belloni, è questo uno dei nomi che gira con maggiore insistenza dopo l’annuncio prima di Salvini e poi di Conte che hanno dichiarato di lavorare per un “presidente donna”. In campo fin da principio il booster odierno le è stato dato da Giorgia Meloni che ha fatto trapelare attraverso fonti di Fratelli d’Italia come sul nome dell’attuale Capo del Dipartimento per le informazioni e la sicurezza si può ragionare. Pronta la risposta del PD di Letta: ipotesi onorevole. Mentre centristi e Lega per motivi diversi storcerebbero il naso. Tatticismi o passi verso una soluzione concreta per il Colle? Giunti alla quarta chiama senza ancora l’ombra di un accordo dopo decine di vertici, incontri e conciliaboli , ogni speculazione va presa per quella che è. Di meriti la diplomatica di grande esperienza ne ha certamente molti, a cominciare dal fatto che non dispiace a nessuno. O meglio, ha avuto modo di lavorare sotto governi di diverso colore ed ha saputo conquistare una stima trasversale. Lo stesso Draghi l’avrebbe voluta con lui – si dice – come Capo della Segreteria qualora fosse toccato all’attuale Premier traslocare sul Colle.
Nata a Roma nel settembre 1958, si laurea in Scienze politiche all’Università Luiss di Roma. In carriera diplomatica dal 1985, presta servizio alla Farnesina alla Direzione generale degli affari politici, poi nel 1986 lavora presso l’Unido a Vienna. Dal 1989 al 1992, nuovamente alla Direzione affari politici, segue i lavori della Conferenza sulla Sicurezza e la Cooperazione in Europa (Csce), è Vice Capo della Delegazione Csbm (Confidence and Security Building Measures) a Vienna e, in seguito, membro della delegazione italiana alla conferenza di Helsinki sui seguiti della Csce. Dal 1993 al 1996 è Primo Segretario a Vienna alla Rappresentanza diplomatica presso le Organizzazioni internazionali poi, sino al 1999, presta servizio all’Ambasciata d’Italia a Bratislava.
Rientrata a Roma nel 1999, Belloni lavora presso l’Ufficio Russia della Direzione affari politici. Nel 2000 è capo della Segreteria presso la Direzione per i Paesi dell’Europa; nel 2001-2002 è Capo dell’Ufficio per i Paesi dell’Europa centro-orientale. Dal 2002 al 2004 è capo della Segreteria del Sottosegretario di Stato agli Esteri. Nel 2004 è nominata Capo dell’Unità di Crisi della Farnesina. Dal 2008 al 2012 è Direttore generale per la Cooperazione allo Sviluppo; dal 2013 al 2015 assume le funzioni di Direttore generale per le Risorse e l’Innovazione. Promossa Ambasciatore di grado nel 2014, nel 2015 assume l’incarico di Capo di Gabinetto del Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. Dal 5 maggio 2016 è Segretario Generale della Farnesina, mentre il 12 maggio 2021 il Presidente del Consiglio dei ministri viene nominata direttore generale del Dis.
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