” ‘Soltanto in una fase di grande dinamismo – scriveva La Malfa – è possibile attuare le necessarie modificazioni del meccanismo economico senza incontrare costi troppo elevati’. L’alternativa è quella che La Malfa chiamò successivamente il ‘non-governo’. Una definizione fulminante, per sottolineare l’incapacità di affrontare i problemi, di dare continuità alla modernizzazione del Paese. Al “non-governo” va contrapposto il coraggio delle riforme economiche e sociali“. Così il presidente del Consiglio Mario Draghi intervenendo nel corso della presentazione del portale dedicato a Ugo La Malfa, alla Camera. “Un’azione paziente ma decisa, che eviti gli sterili drammi degli scontri ideologici, per dare all’Italia una prospettiva di sviluppo, coesione, convergenza“, ha aggiunto il premier.
In mattinata il presidente del Consiglio ha convocato la cabina di regia con i ministri Franco, Gelmini, Orlando, Patuanelli, Giorgetti, Speranza, Bonetti e il sottosegretario Garofoli, per esaminare un decreto che mira ad arginare il fenomeno delle frodi per quel che riguarda i bonus edilizi, mentre nel pomeriggio il testo dovrebbe essere approvato dal Consiglio dei ministri.
Obiettivo di Draghi è quello di predisporre un piano che sia in grado di arginare i furbetti che fanno ‘entrare’ nei bonus edilizio ogni spesa e fare in modo di evitare che le detrazioni alla fine portino a un rincaro dei prezzi – lievitati a dismisura da quando ci sono le detrazioni al 110% – che alla fine non conviene ai cittadini. Secondo quanto si apprende al termine della cabina di regia, Draghi questa mattina ha presentato ai capidelegazione dei partiti il decreto contro le frodi in materia di bonus edilizi. Si tratta, avrebbe spiegato il premier a margine della cabina di regia, di “una questione di credibilità” nei confronti dei cittadini.
Nel tardo pomeriggio via libera del Consiglio dei ministri al decreto anti frodi che riguarda i bonus edilizi. Nel corso della riunione del Governo, viene riferito, non sono mancate le perplessità da parte del capodelegazione M5S Stefano Patuanelli. Il presidente del Consiglio Mario Draghi, però, avrebbe insistito sulla necessità di approvare il testo – e non, come suggerito dai pentastellati, trasformarlo in un emendamento alla legge di bilancio – e si sarebbe arrivati all’ok.
“Riteniamo che il decreto legge che il governo si appresta a varare, relativo a nuovi controlli sui meccanismi di cessione dei crediti fiscali, rischi di portarci su una china pericolosa. Soprattutto alla luce delle nuove incombenze che saranno a carico del cessionario, le quali hanno tutto il sapore di un incentivo allo “scoraggiamento” rispetto all’agevolazione. Vogliamo essere chiari: non permetteremo che una norma come il Superbonus al 110%, la cui efficacia ogni giorno viene fotografata da numerose analisi, venga ingessata nella burocrazia. E’ davvero impensabile contornare questo e gli altri bonus edilizi da una selva di paletti e di forzature, come ad esempio dare 30 giorni a disposizione dell’Agenzia delle Entrate per fare le dovute verifiche. Il Superbonus e gli altri sgravi legati ai lavori edilizi funzionano e creano valore aggiunto in mole considerevole: al Mef lo sanno fin troppo bene. Quindi il M5s è pronto a dare battaglia. Sul 110%, continuiamo a ritenere un errore l’applicazione di soglie Isee per i lavori per le unifamiliari, e abbiamo pronti dei correttivi per l’iter parlamentare. Ma siamo pronti a metterci all’opera anche per scongiurare questa zavorra controproducente in arrivo dal Cdm di oggi. Il governo ascolti anche i diversi soggetti della filiera: così il Superbonus rischia di uscire incatenato da questa sessione di bilancio”. Così in una nota i senatori M5s in commissione Industria, Commercio e Turismo Gianni Girotto, Cristiano Anastasi, Marco Croatti, Gabriele Lanzi e Sergio Vaccaro.