Enrico Michetti contro Roberto Gualtieri, centrodestra contro centrosinistra. Il prossimo sindaco di Roma uscirà dalla sfida tra l’avvocato appassionato dell’Antica Roma e il deputato del Pd, ex ministro dell’economia del governo Conte. Il ballottaggio si terrà domenica 17 e lunedì 18 ottobre, e non vedrà in campo né la sindaca uscente Virginia Raggi, né l’outsider Carlo Calenda. In base ai dati parziali forniti dal Ministero dell’Interno, infatti, Michetti risulta davanti con il 30.69% dei voti, seguito da Gualtieri (26,83%), Raggi (19,72%) e Calenda (18,82%). A decidere il secondo tempo della partita che mette in palio la poltrona di palazzo Senatorio sarà quindi la capacità di intercettare gli elettori che al primo turno si sono schierati per la candidata del Movimento e per il leader di Azione. Da capire poi quanto e come peserà l’astensionismo dopo che l’affluenza ai seggi nella Capitale ha fatto registrare un calo di votanti superiore all’8%. In base ai dati definitivi del Viminale si è, infatti, recato alle urne solo il 48,8% degli aventi diritto contro il 57% delle elezioni che portarono al Campidoglio Virginia Raggi nel 2016.
A dover recuperare qualcosa, almeno stando ai risultati parziali, è quindi Gualtieri che da subito annuncia che al ballottaggio non farà apparentamenti “ma chiamerò tutti, mi rivolgerò a tutti anche ai leader, per sostenerci e aiutarci e a tutte le romane e i romani per dare a Roma un governo all’altezza di una grande Capitale – aggiunge l’esponente dem dal comitato elettorale a Portonaccio -. Siamo fiduciosi che la nostra proposta politica è la più forte. Con fiducia e grande umiltà ci rivolgeremo a tutti i romani, anche agli elettori di Raggi e di Calenda. Vinceremo le elezioni e cambieremo questa città”. Parole che risuonano più o meno simili a Tor Marancia, sede del comitato di Michetti. “Nessuno è proprietario del consenso degli altri – ricorda il candidato del centrodestra -. Siamo partiti per ultimi, ma siamo nettamente in testa. Ora iniziano le due settimane decisive per raggiungere il vero traguardo: riportare i romani a votare e vincere! Gualtieri? Certo che faremo un confronto pubblico”. “In questa prima fase il nostro progetto è stato valutato il migliore rispetto a tutti gli altri – spiega -. Bisogna appassionare i cittadini con il programma, ai giochi di palazzo io non ho mai creduto”. Quello che pensa, invece, è che “perdere le Olimpiadi è stata una sciagura per questa città. Oggi Roma è una barca senza timone. Non è amministrata male, purtroppo non è amministrata affatto”.
L’attacco è alla sindaca uscente Virginia Raggi, la quale rivendica il fatto che “dopo cinque anni di attacchi violentissimi ho ottenuto poco meno di quanto hanno totalizzato le corazzate del centrodestra e del centrosinistra”. “Abbiamo gettato le basi per far risorgere Roma – sostiene -. Mi sono accollata la parte più difficile del lavoro. Adesso chi viene dopo non ha più scuse per non lavorare bene. Noi vigileremo”. In termini percentuali, il Movimento riceve però un terzo dei voti presi nel 2016. Allora fu un exploit, oggi i dati certificano una netta flessione. Diverso il discorso per Calenda che raccoglie comunque un risultato significativo, non abbastanza però da aprirgli le porte del ballottaggio. E, in vista della sfida finale tra Michetti e Gualtieri, il leader di Azione avvisa: “Ho già detto chiaramente che non faremo apparentamenti e alleanze. Sulla questione di un’eventuale indicazione di voto decideremo nei prossimi giorni e come indicazione di voto intendo personale e senza contropartite”. Raggi invece sul tema è netta: “Non darò indicazioni per il ballottaggio perché i voti non sono pacchetti e i cittadini non sono mandrie da portare al pascolo”.