La vicenda di Luca Morisi? “Io l’ho saputo con voi. Non c’è un reato, e sono problemi che riguardano la vita privata. Chi spaccia droga è un criminale, chi la usa va aiutato e curato perché commette un errore. Per questo mi arrabbio con i miei colleghi parlamentari che parlano tranquillamente di legalizzare le droghe, di venderle online. A me piacerebbe che chi parla di droga libera andasse a parlare con i ragazzi di San Patrignano”. Così il leader della Lega, Matteo Salvini, a ‘Oggi è un altro giorno’ su Rai1. “La droga è morte, venderla è un reato, consumarla è un errore. Io non lo faccio, se qualcuno lo fa, sbaglia. Ma tenere in ballo tutto un discorso politico che non c’entra nulla con la vita privata di una persona che risponderà a se stesso eventualmente del male che si è fatto, mi sembra veramente un attacco gratuito alla Lega a 5 giorni dal voto. Abbiamo le spalle larghe, io sono vicino a chi ha sbagliato, per me l’amicizia vale più della politica”, conclude.
“Chi vende droga, soprattutto ai ragazzi, deve andare in galera perché vende morte. E io finché campo mi opporrò a uno Stato che pensa di legalizzare e liberalizzare le droghe. Poi se uno sbaglia risponderà a se stesso”. “A me sembra surreale che ci siano giornali che stanno imbastendo un processo politico a me e alla Lega sull’errore eventuale privato di una persona – aggiunge in riferimento alla vicenda di Luca Morisi -. La cosa vera è che io mi opporrò a qualsiasi referendum che legalizza le droghe. Ci sono 100 parlamentari di Pd e M5S che propongono di coltivarsi la droga a casa… ma vi rendete conto? Follia”.