Tredici candidati a sindaco e 30 liste in corsa: sono i numeri di una delle tornate elettorali comunali più combattute e incerte nella storia di Torino. Sulla carta, dopo cinque anni di amministrazione pentastellata di Chiara Appendino, ora il testa a testa è fra il candidato di centrosinistra Stefano Lo Russo e il civico sostenuto dal centrodestra Paolo Damilano. Ben più difficile che la spunti il M5S di Valentina Sganga, che però potrebbe diventare l’ago della bilancia al ballottaggio. Ma anche poco papabile la possibilità che le elezioni si chiudano al primo turno. Se, come da pronostici, la partita dovesse chiudersi al secondo turno con la sfida fra il capogruppo Pd in Comune e l’imprenditore del beverage, quel che accadrà all’interno del Movimento 5 Stelle sarà determinante. Perchè se in città, complici gli ultimi turbolenti cinque anni di amministrazione, è stato impossibile replicare lo schema nazionale di Pd e M5s uniti, è fondamentale capire cosa potrebbe succedere al ballottaggio: ai pentastellati verranno date indicazioni di voto? E, soprattutto, se non ci fossero, dove si dirigerebbero le loro preferenze?
Per quanto riguarda il candidato sindaco di centrosinistra Stefano Lo Russo, a sostenerlo ci sono sei liste: Partito democratico, Moderati, Articolo Uno, Sinistra ecologista, Lo Russo sindaco e Torino Domani, che vanta tra le sue fila Max Casacci dei Subsonica. Il candidato di centrodestra Paolo Damilano vede al suo fianco Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia, Torino Bellissima, Progresso Torino, il Popolo della famiglia e Sì Tav Sì Lavoro. Come annunciato, la candidata del M5S Valentina Sganga, oltre al suo partito, porta con sè anche Europa Verde. Ma ci sono ben altri 10 candidati sindaco: Giusi Greta Di Cristina per il Partito Comunista e Torino Città Futura; Angelo D’Orsi per Sinistra in Comune, Potere al Popolo e Partito Comunista Italiano; Massimo Chiesi per il Partito comunista dei lavoratori; Ivano Verra per Italexit e Noi cittadini; Ugo Mattei per Futura Torino; Paolo Alonge per 3V; Roberto Salerno per Mat; Davide Betti Balducci per il Partito gay e il Partito animalista; Lorenzo Varaldo per Divieto di licenziare e Emilio Mazza per Basta Isee.
Intanto i leader politici nazionali sono già stati più di una volta in città per sostenere i loro candidati. E anche nell’ultima settimana non faranno mancare il supporto. Si parte lunedì con il vicepresidente di Forza Italia Antonio Tajani per Damilano e con un comizio in piazza Solferino di Giuseppe Conte per Sganga. Mercoledì, poi, è la volta del leader della Lega Matteo Salvini. All’appello manca Giorgia Meloni che, dopo il comizio di mercoledì scorso, non dovrebbe tornare in città. Nessuna notizia, al momento, di Enrico Letta che dopo il passaggio a fine agosto per sostenere Lo Russo e partecipare alle pre Agorà del Pd non ha ancora comunicato se farà ritorno.