Poco più di un’ora di confronto tra governo e sindacati partendo da un tema caldissimo e centrale come quello della sicurezza sul lavoro. “E’ stato un incontro molto utile per fissare un metodo di lavoro”, chiosa al termine il premier Mario Draghi che parla di “intesa” sui temi affrontati. Una posizione su cui si trovano d’accordo anche le tre sigle confederali, anche se sul tavolo è rimasto solo il dossier all’oggetto della riunione: altri, come salario minimo, fisco e pure il nodo di licenziamenti e delocalizzazioni che i sindacati avevano provato a introdurre, sono rimasti fuori, con il premier che ha invitato a concentrarsi sulla sicurezza definita ‘prioritaria’.
Tre gli ambiti di intervento immediati definiti: la creazione di una banca dati unica che incroci i dati a disposizione per rendere più efficaci i controlli e di fatto migliorare il sistema delle sanzioni; un rafforzamento delle attività di controllo, con l’accelerazione promessa dall’esecutivo sulle assuzioni di oltre duemila ispettori già annunciate e la razionalizzazione dell’assetto delle competenze in materia di ispezione; la revisione e il potenziamento del sistema della formazione dei dipendenti e degli imprenditori; infine la revisione e il potenziamento delle norme sanzionatorie da applicare a seguito delle ispezioni, con un intervento legislativo tramite decreto per disporre la sospensione di quei luoghi di lavoro dove si verificano irregolarità per consentire il ripristino delle condizioni di sicurezza.
“E’ stato un incontro particolarmente utile, proficuo e concreto, con alcuni interventi di medio periodo e alcuni di periodo immediato ma credo che sia importante l’oggetto di questa discussione ma anche il metodo – dice il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, presente al tavolo insieme al titolare della Pa Renato Brunetta e il sottosegretario Roberto Garofoli – Credo sia assolutamente importante ribadire che non casualmente il confronto del governo con i sindacati riparte dal tema più importante che è quello della sicurezza sul lavoro”.
Governo e sindacati torneranno a riunirsi nei prossimi giorni. “Abbiamo parlato anche di Pnrr, è previsto per legge un protocollo con le parti sociali per la realizzazione degli investimenti. Nei prossimi giorni ci sarà un incontro per avviare la realizzazione di questo protocollo”, spiega Landini. Ma con l‘arrivo della Nadef in Cdm nei prossimi giorni, come confermato dal governo agli interlocutori, “abbiamo ribadito la necessità che sulla legge di bilancio e sui punti che la legge di bilancio dovrà affrontare, cioè la riforma degli ammortizzatori sociali, pensioni, fiscale, ci sia un confronto preventivo”. Insomma il metodo di dialogo è avviato anche se all’orizzonte ci sono questioni difficili da affrontare, come quella del salario minimo o dei licenziamenti: “Abbiamo posto al governo la questione della verifica dell’intesa – spiega Landini – quindi il tema del famoso provvedimento sulle delocalizzazioni, non ne abbiamo ancora mai discusso e abbiamo chiesto una discussione di merito”. Anche perché il 31 di ottobre “scade per tutto il settore tessile, abbigliamento, commercio, turismo, servizi il blocco dei licenziamenti”. E in attesa della riforma degli ammortizzatori sociali i sindacati chiedono la possibilità di accedere ad altre settimane di cassa integrazione e prorogare il vincolo “per evitare di trovarsi a novembre nella stessa situazione”.