(LaPresse) “Chi scappa davvero dalla guerra nell’Italia ha il suo Paese, questa è la politica che ho adottato anche da ministro, con dei corridoi umanitari, organizzati con la papa Giovanni XXIII° e con altre associazioni cattoliche. Il problema è che in questi mesi stanno sbarcando e arrivando in Italia, via mare e via terra, decine di migliaia di persone che non stanno scappando da nessuna guerra”. Lo ha detto Matteo Salvini, leader della Lega, a margine dell’incontro al Meeting di Rimini, a cui partecipa insieme a Enrico Letta, Giuseppe Conte, Ettore Rosato e Antonio Tajani, commentando la situazione afghana e dei migranti. “L’Afghanistan è un discorso a parte, a differenza di altri miei colleghi che sono al Meeting stamattina, ritengo che solo parlare di dialogo con i talebani sia masochistico e sbagliato, perché non bisogna lasciar pensare a queste persone, che parlano con leggerezza di shaaria, di legge islamica, di isolamento delle donne, che sia possibile dialogare con loro – ha concluso -. Non è possibile nessun dialogo con chi usa la violenza e la discriminazione come pratiche di governo. Siamo a 1.500 persone dall’Afghanistan che sono ospiti delle strutture italiane e se altri avranno necessità di arrivare, arriveranno. Io, più che dalle politiche di Austria e Ungheria, sono stato colpito dai 40 chilometri di muro eretto in Grecia, ai confini con la Turchia, sotto il patrocinio della Commissione europea