Eccola la ‘visione‘ di Roberto Gualtieri per Roma. A 45 giorni dal voto, il candidato sindaco di Roma per il centrosinistra presenta il suo programma elettorale: 136 pagine in cui l’ex ministro dell’Economia illustra gli obiettivi per la prossima consiliatura. Il primo, far funzionare la Capitale in modo semplice, con servizi efficienti e accessibili; poi renderla innovativa, un luogo in cui si crea lavoro attraverso opportunità e investimenti; infine, trasformarla in una città inclusiva, che non lascia indietro nessuno, che riduce distanze e disuguaglianze. “Vogliamo dare un nuovo volto alla Capitale, farla tornare efficiente, moderna e affascinante – annuncia Gualtieri dalla sede del Comitato elettorale a Portonaccio -. Roma può e deve essere governata bene”. Ne è convinto anche il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, che vede in Gualtieri “finalmente una personalità adeguata al ruolo. L’alternativa al pantano è lui”.
Il programma, spiega il deputato del Pd, è stato scritto con centinaia di persone ed è aperto al contributo dei cittadini. “Qui c’è una visione della città e del suo futuro – assicura -. ‘Noi’ è la parola chiave, sia per i capitoli da realizzare, sia per il metodo di governo che sarà attuato”. “Nel documento che presentiamo il giorno dopo una chiusura ignominiosa della consiliatura – ricorda l’ex titolare del Tesoro – si tiene conto del disastro degli ultimi anni e della rivoluzione post-Covid”. Ecco quindi la ‘città dei 15 minuti’ che “non è solo uno slogan”, ma un progetto che punta a fare di Roma una città policentrica e al tempo stesso unita. “In ogni zona verde, sanità, scuole, sport e cultura dovranno essere a portata di mano – spiega -. I diversi quartieri devono avere stesse opportunità, servizi, diritti”. “Per noi Roma deve diventare la città più verde d’Europa, accogliente per donne e giovani, perché senza non ha futuro e nessuno degli obiettivi che ci prefiggiamo sarà conseguito”.
Tra le priorità dei primi 100 giorni il potenziamento dell’autonomia dei Municipi e l’attuazione del trasferimento di funzioni e compiti amministrativi dalla Regione che furono rifiutati dalla sindaca Raggi nel 2017. Sul piano della mobilità ecco poi una app per muoversi con facilità, la metropolitana aperta 24 ore nei week end, la ‘cura del ferro’ attraverso un sistema integrato di ferrovie, metro e rete tranviaria. E grazie ai fondi dell’Europa col Pnrr ci saranno risorse “per il distretto audiovisivo, per scuola, sanità e digitalizzazione”.
Capitolo a parte merita il tema rifiuti. Per affrontare l’emergenza Gualtieri propone un piano di massimo 18 mesi, “ma che mostrerà i suoi effetti già nei primi 6 partendo da una pulizia straordinaria”. Previsto poi un sistema di gestione integrata per aumentare la raccolta differenziata. “La nostra stima è che non sarà possibile arrivare sopra il 50% prima di almeno due anni – confessa il dem -. Noi però puntiamo al 70%” entro il 2026. Non solo, sempre entro i prossimi 5 anni “vogliamo ridurre la Tari del 20%”. Gualtieri assicura anche che la definitiva chiusura di Malagrotta resta una sua “battaglia, e non di oggi”. Tra le strutture da realizzare si punta all’attivazione di massimo tre impianti di tritovagliatura, due di compostaggio e una bioraffineria. “Sono felice che Roberto abbia ripreso il nostro piano rifiuti – è la stilettata dell’avversario Carlo Calenda -. Dalla bioraffineria ai tritovagliatori. Ma eludere i due punti cardine (termovalorizzatore e integrazione Ama-Acea) per non scontentare Regione e sindacati, è un grave errore. Peccato”.