Per la guida il nome che circola con insistenza è quello di Roberto Baldoni, ordinario di Sistemi distribuiti presso la Facoltà di Ingegneria dell'Informazione dell'Università 'La Sapienza' di Roma

Con il via libera del Consiglio dei ministri, l’Italia avrà la nuova Agenzia per la cybersicurezza nazionale. Il compito principale sarà la “tutela degli interessi nazionali nel campo della cybersicurezza, anche ai fini della tutela della sicurezza nazionale nello spazio cibernetico“. L’Acn opererà sotto la responsabilità del presidente del Consiglio dei ministri e dell’Autorità delegata per la sicurezza della Repubblica e in stretto raccordo con il sistema di informazione per la sicurezza della Repubblica. Per la guida il nome che circola con insistenza è quello di Roberto Baldoni, ordinario di Sistemi distribuiti presso la Facoltà di Ingegneria dell’Informazione dell’Università ‘La Sapienza’ di Roma. Viene considerato tra i maggiori esperti del settore e potrebbe mettere d’accordo le varie anime della maggioranza.

Tra i compiti che dovrà svolgere l’Agenzia ci sono quelli di sviluppare capacità nazionali di prevenzione, monitoraggio, rilevamento e mitigazione, per far fronte agli incidenti di sicurezza informatica e agli attacchi informatici, anche attraverso il Computer Security Incident Response Team (Csirt) italiano e l’avvio operativo del Centro di valutazione e certificazione nazionale. Non solo, perché dovrà anche contribuire all’innalzamento della sicurezza dei sistemi di Information and communications technology dei soggetti inclusi nel perimetro di sicurezza nazionale cibernetica, delle pubbliche amministrazioni, degli operatori di servizi essenziali e dei fornitori di servizi digitali, oltre che supportare lo sviluppo di competenze industriali, tecnologiche e scientifiche, promuovendo progetti per l’innovazione e lo sviluppo e mirando a stimolare nel contempo la crescita di una solida forza di lavoro nazionale nel campo della cybersecurity in un’ottica di autonomia strategica nazionale nel settore.

L’Agenzia assumerà poi le funzioni di interlocutore unico nazionale per i soggetti pubblici e privati in materia di misure di sicurezza e attività ispettive negli ambiti del perimetro di sicurezza nazionale cibernetica, della sicurezza delle reti e dei sistemi informativi (direttiva Nis), e della sicurezza delle reti di comunicazione elettronica. L’Acn avrà anche la possibilità di procedere, oltre che ad assunzioni a tempo indeterminato tramite concorso, anche a quelle a tempo determinato, con contratti di diritto privato “di soggetti in possesso di alta e particolare specializzazione debitamente documentata, individuati attraverso adeguate modalità selettive” e “avvalersi di un contingente di esperti, non superiore a 50 unità, composto da personale collocato fuori ruolo o in posizione di comando o altra analoga posizione, prevista dagli ordinamenti di appartenenza, proveniente da pubbliche amministrazioni”. Inoltre, il decreto istituisce il Comitato interministeriale per la cybersicurezza e prevede specifici poteri di controllo da parte del Copasir. E individua l’Agenzia quale Centro nazionale di coordinamento italiano, che si interfaccerà con il Centro europeo di competenza per la cybersicurezza nell’ambito industriale, tecnologico e della ricerca.

Il via libera all’Acn è “colma un’esigenza di prevenzione e di modernità su un fronte che riguarda la sicurezza di tutti i cittadini”, commenta subito dopo l’approvazione del decreto il sottosegretario alla Difesa, Giorgio Mulè. Ma anche dai banchi dell’opposizione c’è entusiasmo. “Ancora una volta una posizione storica di Fratelli d’Italia diviene realtà”, dichiara Federico Mollicone. Puntualizzando: “Siamo l’opposizione che propone e agisce come forza di governo, quando ci sono gli interessi nazionali in campo”.

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