Il caso Roma fa traballare l’alleanza tra Pd e M5S

Delusi i dem: "Traditi da Giuseppe Conte"

“E’ finito tutto, è una botta pazzesca. Adesso speriamo solo che Gualtieri vinca”. Il ‘caso Roma’ agita il Pd. Adesso che il tentativo di portare Nicola Zingaretti alla guida del Campidoglio è definitivamente fallito, tra i dem – a microfoni spenti – il futuro appare più incerto. “Quello che è successo è la pietra tombale per l’accordo con il M5S – filtra tra i parlamentari – e presto anche Enrico Letta ne subirà le conseguenze”. Il segretario Pd prova a pensare positivo. “Lo dico con grande forza e nettezza: Roberto Gualtieri sarà il prossimo sindaco di Roma, io ne sono convinto – azzarda – E sarà un ottimo sindaco. Il Pd lo sosterrà alle primarie. Sarà un grande momento di partecipazione”.

In realtà, però, i timori che adesso, a cascata, crolli tutto, ci sono. Anche a Torino gli alleati ‘futuribili’ marceranno divisi. Saranno insieme al primo turno, almeno stando a sentire Francesco Boccia che ha in mano il dossier amministrative, solo a Napoli e Bologna (dove i dem puntano al sostegno grillino a Matteo Lepore). Nel mirino, sia pure solo garanzia di anonimato, finisce Giuseppe Conte. “Non è stato all’altezza. Noi ci siamo immolati per lui. Zingaretti ci ha perso la segreteria per Conte, lui non è stato in grado di tenere in piedi una giunta per tre mesi. Ci ha traditi”, è il rammarico di chi non ha timore a descrivere il governatore del Lazio “molto deluso”. “La verità – sospira un parlamentare – è che Di Maio gli ha fatto le scarpe. Ora l’ex premier deve stare attento perché pure lui rischia molto”.

Il caso Roma

Carlo Calenda resta all’attacco. “E’ la fine delle pantomime. Il candidato del Pd a Roma lo hanno scelto i 5 stelle, con il sostegno di Giuseppe Conte a Virginia Raggi e minacciando di far cadere la Regione nel caso in cui Zingaretti avesse deciso di presentarsi”. Anche Iv gongola: “Sarà difficile per chi cavalca contro ogni evidenza le teorie del complotto, affibbiare a Matteo Renzi anche la responsabilità sul fallimento dell’alleanza strategica con i 5Stelle a Roma – ironizza Teresa Bellanova – Non credo che il punto siano Roma, Torino, le grandi città. Per due anni il Pd ha inseguito un’alleanza strategica con il Movimento 5Stelle che, alla prova dei fatti, non c’è”. Non la pensa così Francesco Boccia. “Il percorso è lungo, un’alleanza non si fa in vitro”, insiste dicendosi sicuro che il M5S a Roma sosterrà Roberto Gualtieri al secondo turno.

Naviga a vista anche il centrodestra. A tal punto che tra i corridoi arriva a circolare anche l’ipotesi di un ticket Bertolaso-Calenda per la capitale. “Oltre la fantapolitica”, taglia corto il leader di Azione. Matteo Salvini è ancora più tranchant: “Sostenere Calenda cioè un candidato di sinistra? Allora possono anche sbarcare gli alieni stanotte”.