Omofobia, dal palco del Primo maggio Fedez attacca la Lega e Ostellari sul ddl Zan

Il cantante denuncia: "La Rai ha provato a censurarmi"

“A proposito di Superlega, due parole per l’uomo del momento, il ‘sonnecchiante’ Ostellari. Ha deciso che un disegno di legge di iniziativa parlamentare, quindi massima espressione del popolo, che è stato già approvato alla Camera come il ddl Zan, può essere tranquillamente bloccato dalla voglia di protagonismo di un singolo, cioè se stesso”. Lo dice il cantautore Fedez, dal palco del Concertone del 1 maggio, diretto alla Lega e al presidente della commissione Giustizia del Senato, Andrea Ostellari. “D’altronde, Ostellari fa parte di uno schieramento politico che negli anni si è distinto per la sua grande lotta alle diseguaglianze”, aggiunge ironicamente Fedez, elencando alcune delle frasi che esponenti del Carroccio hanno pubblicamente espresso in questi anni sul tema dell’omotransfobia, in alcuni casi anche chiedendo scusa. L’artista ricorda frasi come “se avessi un figlio gay lo brucerei nel forno”, “gay vittime di aberrazioni della natura”, “i gay sono una sciagura per la riproduzione” o “il matrimonio gay porta l’estinzione della razza”.

“Qualcuno, come Ostellari, ha detto che ci sono altre priorità in questo momento di pandemia, rispetto al ddl Zan. Allora guardiamole: il Senato non ha avuto tempo perché doveva discutere dell’etichettatura del vino, della riorganizzazione del Coni, di indennità di bilinguismo ai poliziotti di Bolzano e, per non farsi mancare nulla, il reintegro del vitalizio di Formigoni”, continua ancora Fedez. “Quindi, secondo Ostellari, probabilmente il diritto al vitalizio di Formigoni è più importante della tutela dei diritti di tutti e di persone che vengono quotidianamente discriminate fino alla violenza”, prosegue. Fedez, poi, prende di mira anche i ProVita: “A proposito di diritto alla vita, quella del presidente dell’ Associazione ProVita, l’ultra cattolico e antiabortista, Jacopo Coghe, amicone del leghista Pillon, in questi mesi è stata la prima voce a sollevarsi contro ddl Zan. L’anti-bortista, però, non si è accorto che il Vaticano ha investito più di 20 milioni di euro in un’azienda farmaceutica che produce la pillola del giorno dopo – dice dal palco Fedez -. Quindi, cari anti-abortisti, caro Pillon, avete perso troppo tempo a cercare il nemico fuori e non vi siete accorti che il nemico ce l’avevate in casa. Che brutta storia”, conclude.

La Rai voleva censurarmi

“E’ la prima volta che mi succede di dover inviare il testo di un mio intervento perché venga sottoposto ad approvazione politica, approvazione che purtroppo non c’è stata in prima battuta o meglio, dai vertici di Rai3 mi hanno chiesto di omettere dei partiti e dei nomi ed edulcorarne il contenuto. Ho dovuto lottare un pochino, ma alla fine mi hanno dato il permesso di esprimermi liberamente. Come ci insegna il 1 maggio, nel nostro piccolo dobbiamo lottare per le cose importanti. Ovviamente da persona libera mi assumo tutte le responsabilità e le conseguenze di ciò che dico e faccio. Buon primo maggio”. Lo scrive il cantante Fedez in una story su Instagram, prima della sua esibizione al Concertone del 1 maggio organizzato dai sindacati.

La replica della Rai

“Rai3 e la Rai sono da sempre aperte al dibattito e al confronto di opinioni, nel rispetto di ogni posizione politica e culturale. E’ fortemente scorretto e privo di fondamento sostenere che la Rai abbia chiesto preventivamente i testi degli artisti intervenuti al tradizionale concertone del Primo Maggio, per il semplice motivo che è falso, si tratta di una cosa che non è mai avvenuta. Né la Rai né la direzione di Rai3 hanno mai operato forme di censura preventiva nei confronti di alcun artista del concerto: la Rai mette in onda un prodotto editoriale realizzato da una società di produzione in collaborazione con Cgil, Cisl e Uil, la quale si è occupata della realizzazione e dell’organizzazione del concerto, nonché dei rapporti con gli artisti. Il che include la raccolta dei testi, come da prassi”. È quanto si legge in una nota della Rai, in risposta alle polemiche che si sono generate nelle ultime ore. “La Festa del lavoro, come hanno ricordato nei loro interventi i segretari di Cgil, Cisl e Uil, è appunto una festa, vale a dire la celebrazione delle conquiste dei lavoratori e dei loro diritti, sanciti dalla Costituzione e dallo Statuto, di cui i sindacati si fanno custodi e paladini. Ed è proprio a quelle conquiste e a quei diritti, oggi minacciati da una pandemia mondiale che erode l’occupazione, che è dedicato questo Primo Maggio”.

Salvini a Fedez: “Non è tempo di polemiche vediamoci per un caffè”

“Adoro la Libertà. Adoro la musica, l’arte, il sorriso. Adoro e difendo la libertà di pensare, di scrivere, di parlare, di amare. Ognuno può amare chi vuole, come vuole, quanto vuole. E chi discrimina o aggredisce va punito, come previsto dalla legge. È già così, per fortuna. Chi aggredisce un omosessuale o un eterosessuale, un bianco o un nero, un cristiano o un buddhista, un giovane o un anziano, rischia fino a 16 anni di carcere. È già così. Reinvito Fedez a bere un caffè, tranquilli, per parlare di libertà e di diritti”. Lo scrive su Facebook il leader della Lega, Matteo Salvini. “Il diritto alla vita ed all’amore sono sacri, non si discutono – prosegue -. Per me anche il diritto di un bimbo a nascere da una mamma e un papà è sacro, mentre il solo pensiero dell’utero in affitto e della donna pensata come oggetto mi fanno rabbrividire. Così come, da padre, non condivido che a bimbi di 6 anni venga proposta in classe l’ideologia gender, o si vietino giochi, canti e favole perché offenderebbero qualcuno. Non scherziamo. Viva la Libertà, che non può imporre per legge di zittire o processare chi crede che la famiglia, come anche la Costituzione prevede, sia la cellula, il nucleo, il cuore, il passato, il presente e il futuro del mondo”, conclude.