Cambio ai vertice della Conferenza delle regioni. Massimiliano Fedriga, governatore del Friuli Venezia Giulia, prende il posto di Stefano Bonaccini, e al suo fianco avrà come vice il collega presidente della Puglia, Michele Emiliano. Un mandato, quello del governatore dell’Emilia Romagna, che durava dal 2015 e che aveva portato la maggior parte delle Regioni, da un anno a questa parte, a una richiesta di avvicendamento, a cui Bonaccini aveva dato la sua disponibilità. Una elezione, quella del leghista, che ha raccolto l’unanimità dopo un accordo raggiunto nella serata di ieri durante una riunione straordinaria.
“Il primo pensiero è un ringraziamento sincero e non formale al Presidente Stefano Bonaccini e al Vicepresidente Giovanni Toti”, commenta a caldo il neopresidente. “Grazie al loro operato, la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome ha acquisito un ruolo centrale nella concertazione istituzionale, reso ancora più evidente – aggiunge Fedriga – in questi mesi vissuti all’insegna dell’emergenza per una pandemia che non ha dato tregua. Proprio le doti di equilibrio e franchezza di Bonaccini e Toti hanno fatto sì che la maggior parte delle decisioni e delle posizioni siano state assunte unitariamente, al di là delle legittime aspirazioni territoriali e delle stesse identità politiche”. Per il governatore del Carroccio sarà questo “il fil rouge che legherà il lavoro pregresso ai numerosi impegni che attendono la Conferenza delle Regioni, a cominciare dalla grande ed impegnativa mobilitazione per il Piano nazionale vaccini” in un quadro “di rafforzamento della leale collaborazione, ponendolo alla base di nuovi meccanismi di codecisione che segnino – come abbiamo rappresentato al Presidente della Repubblica, in occasione del 50° delle Regioni a Statuto ordinario – il superamento della rigida separazione delle competenze ed il definitivo passaggio ad una nuova stagione politica in cui l’esercizio dell’attività legislativa affondi le radici in logiche di intensa complementarietà fra centro e periferia”. “Sotto la guida di Stefano Bonaccini – commenta invece Emiliano – siamo stati sempre capaci di trovare scelte condivise tra personalità molto diverse tra loro e politicamente legate a differenti forze politiche nel nome dell’interesse generale del Paese. È stato un privilegio lavorare con lui, insieme al vice presidente Giovanni Toti”.
Matteo Salvini plaude per primo all’elezione del leghista Fedriga, certo “che sarà un ottimo presidente”. “Andiamo avanti con spirito di collaborazione e con una positiva sinergia tra governo ed enti locali”, auspica invece Mariastella Gelmini, ministro per gli Affari regionali e le autonomie. “Abbiamo tante sfide davanti a noi, tante urgenze da affrontare per il Paese e per i territori, e sono certa che, insieme, faremo un buon lavoro per dare ai nostri concittadini le risposte che aspettano”, ricorda. Tanti gli attestati per l’uscente Bonaccini e altrettanto quelli di congratulazioni, soprattutto dai membri del governo. “Mai come in questo momento – dice il ministro per il Sud Mara Carfagna- la sintonia e l’alleanza tra Stato centrale e Regioni rappresentano un elemento fondamentale per il futuro del Paese. Tutte le grandi partite che gli italiani stanno affrontando, dalla lotta alla pandemia fino ai progetti per la ripresa, passano attraverso uno sforzo comune”. Un lavoro che già nei prossimi giorni vedrà seduti allo stesso tavolo l’esecutivo di Mario draghi e le regioni, pronti a confrontarsi sul Pnrr il 14 aprile prossimi. La sfida più importante per il paese per uscire dalla crisi economica e sociale.