Pd, Letta verso unanimità: Partito aperto e unito

Alle 11.45 il suo intervento all'assemblea nazionale che si riunisce on line

Aveva detto espressamente di non cercarla, eppure, oggi, salvo clamorosi colpi di scena, Enrico Letta verrà eletto dall’assemblea nazionale segretario del Pd, all’unanimità o quasi. Sono già oltre 600, su mille delegati che compongono il ‘parlamentino’ dem le firme raccolte a sostegno della sua candidatura. Le adesioni sono arrivate dalle aree che fanno riferimento a Nicola Zingaretti, Dario Franceschini, Andrea Orlando (260 quelle raccolte), Anna Ascani e Graziano Delrio (oltre 90 le sigle arrivate da ‘Fianco a Fianco’). Anche Base riformista, corrente guidata da Lorenzo Guerini e Luca Lotti, sosterrà l’ex premier. “Sottoscriveremo la sua candidatura direttamente in assemblea domattina senza alcun documento – spiegano fonti parlamentari d’area – Lui ha chiesto di ascoltare ciò che dirà, che quello sarà il suo programma, per cui i documenti che vengono presentati rischiano di essere solo tentativi di condizionamento abbastanza inutili”. Nessuna polemica, comunque. “Ciò che conta è il sostegno ampio a Letta. Poi da lunedì è un’altra storia, tutti al lavoro. Abbiamo tante cose da fare per perderci in polemichette interne”. Diranno sì a Letta anche gli orfiniani, che in diverse occasioni si sono contrapposti alle scelte della segreteria Zingaretti. “Chiediamo di aprire una nuova stagione che rilanci l’ambizione di un grande Pd, capace di parlare alla società italiana senza più sacrificare le proprie battaglie e la propria progettualità nella subalternità ad altre forze politiche”, spiega Francesco Verducci.

L’assemblea, a causa della pandemia, si riunirà on line. Aprirà i lavori, alle 9.30 la presidente Valentina Cuppi che informerà i delegati sulle dimissioni del segretario in carica e farà la sua relazione. Intorno alle 10.30 la riunione verrà sospesa consentire la sottoscrizione delle candidature in forma telematica. Alle 11.45 è previsto l’intervento di Letta che, salvo sorprese, è l’unico candidato. Un’ora dopo inizieranno le procedure di voto da remoto e in forma telematica. La proclamazione del risultato è attesa intorno alle 13.30.

Il futuro segretario trascorre la giornata limando il discorso e si concede una visita mattutina al circolo Pd di Testaccio, il suo, per chiedere gli ultimi consigli ai militanti. “Daje Enri, ripiamose sti cocci”, si legge sullo striscione con il quale lo accolgono i fedelissimi dem dello storico rione romano. Rimettere in sesto il Pd, aprirlo alla base e tenerlo unito, questo chiedono. “Lui è molto legato al suo circolo – racconta Claudia Santoloce, consigliera Pd del primo municipio – ha chiesto a noi se ci sono delle parole d’ordine da inserire nel suo discorso di domani, ci ha detto che vuole ripartire dai circoli e ha dato la sua disponibilità per quando ci riuniremo qui a Testaccio. Noi gli abbiamo detto che la parola d’ordine è quella di aprire il partito, ripartire dalla base e dai circoli con un occhio aperto su Roma”, sottolinea. “Ci ha chiesto che bisogna fare su Roma e noi gli abbiamo detto che bisogna vincere”. E non a caso sulle pareti è appesa una foto di Roberto Gualtieri. “E’ stata una cosa molto bella ma molto normale – dice Matteo, militante dem – Un iscritto, una persona che vive il quartiere che è venuto a fare un saluto alla sua comunità. Enrico Letta questo è, lo si vede spesso al mercato, in piazza. E’ stata una cosa molto semplice. Noi gli abbiamo detto che vogliamo unità”. Non solo. “Gli abbiamo chiesto di riprendere il percorso di cambiamento e apertura voluto anche con la segreteria di Zingaretti”.

Letta chiede rispetto e “verità” tra ‘compagni’. Dialogo con tutti (senza alcuna ‘vendetta’ nei confronti di chi, con un voto in direzione, segnò la fine della sua avventura a palazzo Chigi), ma non diktat e polemiche. L’ex premier assicurerà sostegno all’agenda Draghi ma provando a rimettere le ‘stelle’ del rispetto ambientale, del lavoro, della lotta alle disuguaglianze sotto il ‘cielo’ Pd. Quanto alla sua squadra sarà il più possibile unitaria. Potrebbe avere due vice: una donna (si fanno i nomi di Roberta Pinotti o Alessia Rotta) e un uomo (in lizza Peppe Provenzano).