Pd, Letta in campo: “Per amore, ma non cerco unanimità. Rispetto e fiducia le regole ingaggio”

L'ex premier sceglie un video postato su Twitter allo scoccare delle 48 ore di riflessione che aveva chiesto per ufficializzare la sua candidatura alla segreteria del Pd

Enrico Letta è in campo. L’ex premier sceglie un video postato su Twitter allo scoccare delle 48 ore di riflessione che aveva chiesto, per ufficializzare la sua candidatura alla segreteria del Pd. “Lo faccio per amore per la politica e passione per i valori democratici”, dice. Una passeggiata mattutina al Ghetto di Roma serve per rendere plastici i riferimenti politici e valoriali, ricordando il ‘non siate indifferenti’ pronunciato da Liliana Segre. Poi, in poche parole, chiarisce quella che sarà la sua bussola: “Non cerco l’unanimità, io cerco la verità nei rapporti tra di noi per uscire da questa crisi e guardare lontano”. Questo l’avviso ‘ai naviganti, la ‘condizione’ posta per scendere in campo. E non è poco date le polemiche interne che hanno portato alle dimissioni l’ottavo segretario dem in 14 anni scarsi. Al suo predecessore, Letta riconosce di essere legato da “profonda amicizia e grande sintonia” .
I motivi per i quali Zingaretti è stato “costretto” al passo indietro non potranno essere nascosti sotto il tappeto.

Basta ipocrisie, dunque. Letta lo dirà chiaro domenica in assemblea e le ‘regole d’ingaggio’ costituiranno una parte fondamentale del suo discorso.
L’ex premier ci lavora tutto il giorno. Non sarà troppo breve, assicura chi ci ha parlato, e sarà incentrato sul ruolo del partito e soprattutto sulla visione della società e dell’idea paese che il Pd dovrà avere. Il primo passo è fare chiarezza, stabilire una volta per tutte “come si sta dentro un partito”: serve fiducia reciproca e i rapporti devono essere improntati al “rispetto pur nell’espressione del dissenso”, è il ragionamento. Il suo atteggiamento, assicurano i suoi, sarà “inclusivo” e di attenzione alle diverse istanze interne, ma non “schiacciato sulle faide che hanno fatto il male del Pd”. Il suo intervento precederà il voto degli oltre mille componenti del ‘Parlamentino’ dem. Nessun armistizio dettato dal momento di difficoltà, pronto a riesplodere in guerriglia al primo ‘turning point’.
“Io credo alla forza della parola, al valore della parola. Chiedo a tutti coloro che domenica voteranno di ascoltare la mia parola, di votare sulla base delle mie parole”, sottolinea. A partire da quella che sarà la sua relazione, poi, il neosegretario avvierà un confronto di due settimane sul territorio . “Aprirò un dibattito in tutti i circoli – assicura – Poi faremo insieme sintesi e troveremo le idee migliori per andare avanti, insieme”.

Quanto all’agenda Letta, è fatta di temi cari all’ex premier, dei quali si è occupato negli ultimi anni: dalla sostenibilità ambientale alla lotta alle diseguaglianze, dall’educazione alla rigenerazione della democrazia.
L’ex premier è particolarmente concentrato sul legame che esiste tra giustizia sociale e cambiamento climatico, concorde con la visione di Papa Francesco che parte dall’assunto che a pagare il prezzo della crisi ambientale siano i più vulnerabili, gli ultimi e i penultimi, senza dimenticare quanto la sostenibilità green conti in termini di sviluppo economico, competitività e rinnovamento del modello di sviluppo economico.

Dalle diverse anime Dem arriva un coro di ringraziamenti. Parla di “ottima impostazione e primo passo giustissimo” Nicola Zingaretti, che si dice “convinto del fatto che con lui finirà il bombardamento quotidiano che stava allontanando il Pd dalla vita quotidiana del Paese”. “Grazie Enrico”, cinguetta prontamente Dario Franceschini. “Una scelta bella e generosa”, gli fa eco Andrea Orlando. Anche Base riformista plaude alla scelta dell’ex premier. “Bene la disponibilità di Enrico Letta. Ora al lavoro per un Pd più forte”, commenta Lorenzo Guerini. I parlamentari d’area premono per il “recupero della vocazione originaria: un partito aperto, plurale e di forte impronta riformista” e chiedono che la segreteria Letta apra un confronto “che coinvolga necessariamente tutta la comunità politica dem, nelle forme che saranno ritenute più efficaci e opportune”.