Berlusconi era atteso e l'accoglienza è stata calorosa
Era atteso e l’accoglienza è stata calorosa. La presenza di Silvio Berlusconi a Montecitorio, per il colloquio col premier incaricato Mario Draghi, si trasforma in un vero e proprio evento. Il palazzo si anima, giornalisti e cameramen si assemblano fuori dal portone dei garage del palazzo. E lui si concede quasi come ai vecchi tempi, uscendo dall’auto e salutando tutti come una star. Anche la passeggiata tra i corridoi della Camera è seguita da un lungo stuolo di deputati, che lo accolgono all’ingresso, lo accompagnano, mentre altri lo attendono al piano dedicato alle consultazioni. Un applauso, infatti, rompe la solennità del luogo quando Berlusconi appare a pochi metri dalla stanza gialla, dove si fa anticamera in attesa che la sala della Lupa venga sanificata per accogliere il prossimo partito. Il Cav scherza: “Voi state tutti bene? Anche io sto bene. Tutto a posto, che Dio ce la mandi buona”. E evita, magistralmente, le solite domande scomode, quelle che vorrebbero un impegno dell’uomo di Arcore, magari una promessa per un sottosegretariato nel governo dei migliori. Dribbla insomma parecchie richieste, anche quelle di vedere i gruppi di senatori e deputati in serata, un confronto che Berlusconi non ritiene più necessario, visto che il sostegno a Draghi deve mettere tutti d’accordo.Il suo arrivo è stato accompagnato da una buona dose di suspense. Il Cav ha lasciato tutti col fiato sospeso fino a poco dopo le 11 di questa mattina quando una foto lo ritrae sulla scaletta del suo jet privato, pronto a rimettere piede in Italia, dopo mesi di ‘esilio sanitario’ nella casa in Provenza di sua figlia Marina. L’arrivo a Roma era stato annunciato, ma fino all’ultimo l’ex premier non aveva sciolto la riserva. Ancora ieri sera deputati e senatori, che erano riusciti a raggiungerlo, si erano visti recapitare un laconico “non lo so ancora”. La preoccupazione maggiore è la sua salute, un viaggio andata e ritorno dalla Francia poteva essere troppo pesante per un cuore malconcio in un fisico ancora debilitato dagli effetti del Covid. Il Cav non poteva e non voleva, però, perdere questo appuntamento. La posta in gioco questa volta è il futuro e la ripresa del Paese, di cui lui stesso vuole essere protagonista. L’incontro con Mario Draghi (una creatura che lui stesso si vanta di aver portato a livelli internazionali) nella sala della Lupa di Montecitorio è confidenziale, come dimostra un breve video: il saluto rigorosamente con il gomito, il sorriso sia di Berlusconi che di ‘Super Mario’, sono la prova di una lunga amicizia suggellata da quel “ciao, grazie per essere venuto”, che Draghi gli rivolge. Il Covid lo aveva allontanato, l’ultimo momento in cui le telecamere avevano immortalato Berlusconi risale al settembre scorso all’uscita dal San Raffaele di Milano. In quella occasione si era concesso ai microfoni parlando della malattia come la prova “più dura” della sua vita. Oggi Berlusconi appare ancora provato dall’età e dai postumi del virus, che comunque ha trovato un uomo dalla corteccia dura e resistente. Il suo ritorno nella capitale, dopo una lunga assenza, è servito anche per visitare la sua nuova casa romana, l’ex villa dell’amico Franco Zeffirelli sull’Appia Antica. Poche ore di riposo e poi la riunione con Antonio Tajani e le due capigruppo di Camera e Senato, Maria Stella Gelmini e Anna Maria Bernini. Un pranzo di lavoro, in quello stile che fece di palazzo Grazioli il suo quartier generale, il cuore della politica di Forza Italia.
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