Il premier Conte: "A dispetto di una pandemia che sta producendo una recessione globale, l'Italia sta mostrando resilienza economica"
Sulla Nota di aggiornamento al Def governo e maggioranza giocano una partita fondamentale con il tempo, ma senza riuscire a tirare una riga definitiva sui capitoli che poi Roberto Gualtieri dovrà mandare al vaglio dell'Europa, manca una quadra. La tensione è alta, perché non può e non sarà un documento interlocutorio, visto che dovrà tracciare la strada per la prossima legge di Bilancio e da quello che verrà scritto dipenderà buona parte della partita con l'Ue per il Recovery fund. Un piatto da 209 miliardi, mica bruscolini. Ma non c'è solo l'aspetto economico da tenere d'occhio, Giuseppe Conte è ben consapevole quanto sia importante mantenere l'equilibrio tra le forze che sorreggono il suo esecutivo, proprio adesso che il M5S è in una fase critica e il Pd in ripresa ma ancora frenato.
Il premier vuole dare segnali di forza all'esterno, così nel punto stampa dopo l'incontro a Palazzo Chigi con la presidente della Confederazione svizzera, Simonetta Sommaruga, stempera gli animi: "Stiamo impostando la Nadef e la nostra politica di bilancio, economica e sociale, costruendo un percorso che abbraccerà anche gli anni a venire". Inoltre Conte loda il lavoro svolto dal suo esecutivo: "A dispetto di una pandemia che sta producendo una recessione globale, l'Italia sta mostrando resilienza economica".
Soltanto pochi minuti prima il presidente del Consiglio aveva messo in pausa un vertice con tutti i capi delegazione delle forze di governo. Non risolutivo, al punto che le voci sul Consiglio dei ministri convocato per questa sera si rincorrono: il testo dovrebbe essere inserito nell'ordine del giorno, ma la certezza non c'è ancora. Tant'è vero che dalle opposizioni il cannoneggiamento arriva puntuale. "Avanti di questo passo, è possibile che questo esecutivo dell'assurdo inventi la Nadef salvo intese", ironizza il deputato di FI, Andrea Mandelli. Al di là delle battute, la distanza esiste. Ad esempio sul Mes: Pd e Iv spingono per accedere ai 36 miliardi di prestiti per le spese sanitarie dirette e indirette, mentre il M5S non lascia apire crepe nel muro alzato ormai da settimane.
La maggioranza, però, deve fare in fretta perché il tempo stringe e le scadenze sono state già ampiamente superate (il documento doveva essere approvato lo scorso 27 settembre). "La Nadef è la cornice, in cui disegnare il documento programmatico di bilancio, le pennellate sono la legge di Bilancio. Questi tre anni le pennellate saranno molto grosse perché ci sono le risorse del recovery fund", ricorda il presidente della commissione Bilancio della Camera, Luigi Marattin. L'esponente di Iv, poi, avvisa: "Serve la massima condivisione, bisogna tenere insieme le esigenze di non spostare troppo la Nadef altrimenti si accavallano tutte le tappe successive". Per ora l'accordo c'è solo sul percorso da compiere sulla riforma del fisco: dem, Cinquestelle, renziani e Leu sono tutti d'accordo che tagliare le tasse è una priorità per il Paese. Ora, però, manca convocare il tavolo e iniziare a lavorare.