Obiettivi di bilancio in vista della manovra d'autunno e del Recovery Plan
Oggi riunione dei capi delegazione di maggioranza a Palazzo Chigi, con il premier Conte, per limitare i dettagli della nota di aggiornamento del Documento di economia e financia (Nadef), in attesa di approvazione dal Consiglio dei ministri. Verranno ridisegnate le previsioni macro-economiche ed obiettivi di bilancio, in vista della manovra d’autunno e del Recovery Plan. Le istituzioni internazionali hanno stimato per l'Italia un calo del Pil a due cifre: -11,2% secondo la Commissione europea, -10,5% per l’Ocse. Ma l’esecutivo, molto probabilmente, potrebbe essere meno pessimista (puntando a -8 o -9%), ma pur sempre consistente. E pensare che proprio un anno fa, nel settembre 2019, ci si lamentava per la magra previsione di crescita dello 0,6%, diventata un miraggio tra pandemia e lockdown.
Nel documento da aggiornare, il Pil veniva già dato in discesa dell’8%, ma solo nello scenario più roseo. Era stato previsto anche un secondo quadro, con una pandemia più virulenta e prolungata, e un conseguente -10,6% del Prodotto interno lordo. Per il 2021, sempre in base a questi due distinti scenari, il Pil tornerebbe a recuperare del 4,7% o, più moderatamente, del 2,3%. Cosa prevederà l’aggiornamento, dunque? Dalla fine dell’estate i contagi giornalieri non accennano a diminuire, anzi. Però, questa ondata ha colpito molto più violentemente altri Paesi, non l'Italia. Per questo motivo, probabilmente, il Governo farà una previsione di calo ad una sola cifra, non due.
Capitolo conti pubblici: il debito italiano, stimato al 132-3% del Pil prima del lockdown, nel Def di aprile era schizzato al 155,7%. E non c’è da stupirsi, vista la pioggia di aiuti pubblici arrivati tramite una serie di scostamenti di bilancio approvati dalle Camere su richiesta del Governo. Per quanto riguarda il deficit, però, negli ultimi giorni il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri è particolarmente ottimista, e spinge per “limitare” al 7%. I più pessimisti, invece, immaginano un deficit ben più consistente, oltre il 10%. Sulla disoccupazione, qualche mese fa, si immaginava una salita all'11,6 %nel 2020 rispetto al 10% dell'anno scorso. La svolta dello sblocco dei licenziamenti, su questo, sarà cruciale.
L’elevato rapporto debito/Pil, nel documento approvato ad aprile, veniva comunque considerato sostenibile: nell’arco di un decennio, potrebbe essere ricondotto verso la media dell’area euro. Perdipiù, dall’approvazione del Def primaverile sono arrivate parecchie novità. Non solo gli scostamenti che hanno permesso imponenti misure di sostegno (super-ecobonus al 110%, Cassa integrazione, cancellazione dell’Irap, svariati bonus). Si è deciso anche di creare, a livello europeo, il Recovery Fund che consentirà all’Italia di avere sovvenzioni e prestiti a tassi agevolati. I tecnici del Mef, proprio in vista del rilancio europeo, potrebbero vedere al rialzo le stime di crescita del Pil italiano del 2021, forse anche al 6%.
E grazie al piano di finanziamenti Ue il debito potrebbe essere, se non alleggerito, almeno considerato in maniera diversa: una parte di esso andrebbe infatti ricondotto a titoli emessi non da Roma ma direttamente da Bruxelles. È improbabile che già nell’aggiornamento del Def possano comparire formalmente i fondi comunitari, su cui è previsto un percorso parallelo alla manovra.
Inevitabilmente, in questi incontri, potrebbe riaffiorare il dibattito sul possibile uso del Mes (che, anche in questo caso, porterebbe ad un ‘colore europeo’ per il debito delle spese sanitario). E si tracceranno le linee guida della prossima manovra. Su cui Conte, già nel weekend, ha ribadito alcuni punti. Quota 100 terminerà l’anno prossimo, dopo un triennio di sperimentazione. E il Reddito di cittadinanza, probabilmente, dovrà passare al vaglio di una revisione.