Riforme, Iv vota calendario con maggioranza ma restano distanze su ddl

Roma, 8 set. (LaPresse) – Restano ancora le distanze all'interno della maggioranza sul disegno di legge costituzionale che prevede la possibilità di votare per il Senato a 18 anni. A dividere è la possibilità, introdotta a palazzo Madama, di intervenire anche sull'elettorato passivo, dando la possibilità ai 25enni di diventare senatori (possibilità fin ora riservata a chi ha più di 40 anni). Pd e M5S, con un emendamento presentato dal relatore Dem Dario Parrini, vorrebbero ripristinare il testo già approvato in prima lettura alla Camera e quindi stralciare la norma sull'elettorato passivo, sulla quale – invece – non intende cedere Italia viva. A causa di questo braccio di ferro è saltato l'accordo in conferenza dei capigruppo sul calendario. Il ddl sarebbe dovuto arrivare in aula domani, ma il M5S ha chiesto una sospensione per cercare una quadra e Iv ha chiesto il rinvio dell'esame a dopo il referendum. Adesso toccherà all'aula esprimersi sul calendario. I pontieri sono all'opera e da Iv è arrivata un'apertura.

"Quello del calendario è un falso problema, in aula voteremo con la maggioranza – spiegano i renziani – il problema è il merito: è da 'parrucconi' non consentire ai più giovani di candidarsi quando gli stiamo consentendo di votare".