Alla kermesse di Comunione e Liberazione ministri, parlamentari e leader di partito
Tutti assieme al Meeting di Comunione e liberazione a Rimini. I leader del centrodestra, forti del 'patto anti-inciucio' siglato qualche giorno fa, sfilano alla kermesse agostana che si è aperta martedì con il monito di Mario Draghi sul "debito cattivo", assolutamente da evitare in un momento così delicato del Paese. Venerdì, accolti dalle magliette azzurre dei giovani volontari, arrivano i leader di una coalizione sicura di vincere alle prossime Regionali, anche ammiccando all'elettorato cattolico e mettendo da parte, per un qualche tempo, le differenze.
La giornata del centrodestra riminese inizia con Antonio Tajani, vicepresidente di Forza Italia. Il quale, in un primo confronto pubblico con il dem Graziano Delrio, risponde ai giornalisti: "Sono assolutamente favorevole all'utilizzo del Mes", perché "non è dogma di fede: è una questione contabile". Ricorrere al fondo, per Tajani, è come "acquistare una casa e accendere un mutuo: mi rivolgo a 3-4 banche, chi mi dà le condizioni più vantaggiose? Vado da quella". L'esponente del Pd, com'è noto, è sulla stessa posizione. E, poco dopo, sottolinea: "La politica non è dicotomia amico-nemico, è dialogo e compromesso".
Secondo ad arrivare al palacongressi è il leader della Lega Matteo Salvini, che nel weekend partirà dalla riviera romagnola per scendere prima nelle Marche e poi in Puglia. Sente il vento in poppa, il Capitano: vede "un'occasione di cambiamento" nelle regioni adriatiche governate dal centrosinistra. "Non vedo l'ora che arrivi questo 20-21 settembre", dice entrando mentre il sole inizia a scendere sulla riviera romagnola.
L'obiettivo di Salvini, che del Mes non vuol sentire parlare, è incassare il più possibile dalle consultazioni che apriranno l'autunno. Sogna di espugnare anche Toscana e Campania, si dice sicuro che in Valle d'Aosta ci sarà una presidente donna e leghista. Quindi ribadisce i suoi attacchi alla ministra dell'Istruzione Lucia Azzolina (definita "una sciagura per l'Italia") e le sue opinioni sul coronavirus ("non è in corso alcuna emergenza" e "in Sardegna ci sono più contagi nei centri per migranti che nei locali".
All'ultimo, in video, interviene anche la leader di FdI Giorgia Meloni: è la sua prima volta al Meeting. In questo modo, con la tavola rotonda 'Serve ancora il Parlamento?' Cl fa l'en plein. Partecipa non solo il centrodestra, ma gli esponenti di ogni forza politica: M5S, Pd, Leu, Iv, Lega, Forza Italia, Fratelli d'Italia. E gli ultimi tre partiti , sembrano più uniti (o meno divisi) di chi sta alla maggioranza.
Maria Elena Boschi di Iv, pur facendone parte, si smarca dall'asse M5S-Pd ("Siamo la terza via", afferma). Tajani, invece, rivendica l'unità della coalizione: "Siamo tre forze politiche diverse, che però sappiamo sempre trovare la sintesi". E il centrodestra raccoglie applausi: il forzista quando dice che per anni "il Governo non l'ha deciso il popolo", Salvini quando parla delle politiche per la famiglia dell'Ungheria. Se gli applausi diventeranno voti, lo si vedrà a settembre.