Ira del governatore ligure Toti: "Tante promesse dei grillini e poi riconsegnato ad Aspi?". La Consulta: "Non illegittimo escludere Autostrade da ricostruzione"
Il nuove Ponte Morandi di Genova sarà gestito da Autostrade. A comunicarlo, prima in una intervista a Radio24 poi confermando sui social, è stata la ministra delle Infrastrutture De Micheli. "Ho scritto al Commissario Marco Bucci per comunicare che la gestione del Ponte di Genova andrà al concessionario. Ci sarà sempre un concessionario a gestire quel tratto. In questa fase il concessionario è Aspi che è soggetto all’ultima fase del percorso di revoca" ha scritto sul suo account Twitter la ministra, precisando quanto detto a Radio 24.
"Ho risposto alla lettera del commissario del ponte di Genova Marco Bucci per indicare le ultime attività che competono a lui e quelle che competono al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, prima dell'inaugurazione" continua su Facebook la ministra. "Sulla gestione del ponte abbiamo fotografato l'attuale situazione della legge, che prevede che l'infrastruttura debba tornare nell'unitarietà della concessione. Una fotografia in questo momento delle disposizioni vigenti.Mentre la procedura di revoca è aperta, la concessione è in capo ad Aspi. Questo fatto non condiziona minimamente la soluzione della questione revoca. La lettera non ha nessuna valenza politica ma esclusivamente giuridica dello stato dei fatti. Spero di avere fatto chiarezza" sottolinea De Micheli.
BONAFEDE: "DECISIONE SU REVOCA IN SETTIMANA"
Sulla concessione delle autostrade il governo ha lavorato senza sosta. Dopo aver raggiunto un risultato importantissimo, con il nuovo ponte Morandi costruito in meno di due anni, adesso è arrivato il momento di decidere, possibilmente entro questa settimana". Così il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, e capo delegazione del MoVimento 5 Stelle in un giro di telefonate fatte stamane.
L'IRA DI TOTI
"Ebbene, dopo due anni di minacce, immobilismo, proclami, giustizia promessa e rimandata il ponte di Genova verrà riconsegnato proprio ad Autostrade, come ha ordinato il Governo M5S-PD". Così il governatore della Liguria Giovanni Toti. "Leggo la rassegna di questa mattina e penso… Ai grillini che promettevano, sulle macerie del Morandi, che avrebbero tolto subito le concessioni. A chi ci accusava di essere amici di Autostrade quando predicavamo solo buon senso dicendo che la giustizia si fa nei tribunali. Ai tanti partiti di Governo che si sono riempiti la bocca di cambiamento e nuova politica senza prendere una, che sia una, decisione su questo tema. Ad alcuni giornalisti che concionavano sulle malefatte di Autostrade, ci accusavano di difenderle e inneggiavano alla giustizia che il Governo avrebbe fatto togliendo le concessioni", aggiunge.
"A chi ha bloccato infrastrutture già finanziate da Autostrade, come la Gronda, che ora annunciano come opera strategica dopo averla stoppata (facendo risparmiare la concessionaria). A chi, pur conoscendo la legge, ha mentito agli italiani facendo credere loro che avrebbero potuto estromettere Autostrade con un colpo di spugna", prosegue. "A chi ha permesso che Autostrade non facesse lavori di messa in sicurezza in questi due anni. A chi per colpa di questo squallido balletto ha inchiodato i liguri in code interminabili in piena stagione estiva. Io non dico nulla. Ma nulla di nulla. Aspetto solo il commento di: Travaglio, Pedullà, Salvatore, Di Maio, Lunardon, alcuni giornalisti che vorrebbero fare politica, insomma tutti coloro che in questi anni hanno pontificato per i loro amici", continua Toti.
"Perché – dice Toti – a differenza loro, noi siamo amici solo dei liguri e vogliamo autostrade che funzionino e sicure. Ci interessa solo questo. Altri forse sono amici di altro… e altri. Sicuro non della verità. Forse perché la verità vi fa male: voi ridate il ponte ad Autostrade senza ottenere nulla.
Noi continuiamo a lavorare per l'interesse dei liguri. E intanto per la tragedia del Morandi e per le sue 43 vittime nessuno ancora ha pagato. Mentre a Roma litigavate, noi in Liguria almeno abbiamo ricostruito il ponte. Forse abbiamo ringhiato meno di voi… ma visti i risultati…".
LEGA E 5S ALL'ATTACCO
All'attacco il leader della Lega Salvini: "Quindici chilometri di coda in A7, ennesima giornata da incubo per Genova e per tutta la Liguria, mentre Pd e 5Stelle fanno i capricci e litigano su Autostrade, sulla gestione del nuovo ponte e tengono bloccata la Gronda. Incapaci al potere". "Il ponte di Genova non dev'essere riconsegnato nelle mani dei Benetton. Non possiamo permetterlo. Questi irresponsabili devono ancora rendere conto di quanto è successo e non dovrebbero più gestire le autostrade italiane. Su questo il M5S non arretra di un millimetro". Così invece il capo politico Cinquestelle Vito Crimi su Twitter.
LA CONSULTA: NON ILLEGITTIMO ESCLUDERE ASPI DA RICOSTRUZIONE
La Consulta giustifica l'esclusione di Aspi dai lavori di costruzione del nuovo ponte Morandi come previsto dal decreto Genova, definita non illegittima. Respinti dalla Corte Costituzionale i 6 ricorsi del Tar di Autostrade.
"La Corte costituzionale ha esaminato nell’odierna camera di consiglio le questioni sollevate dal Tar della Liguria riguardanti numerose disposizioni del Decreto legge n. 109 del 2018 (cosiddetto Decreto Genova) emanato dopo il crollo del Ponte Morandi. Il decreto ha affidato a un commissario straordinario le attività volte alla demolizione integrale e alla ricostruzione del Ponte nonché all’espropriazione delle aree a ciò necessarie. Inoltre, è stato demandato al commissario di individuare le imprese affidatarie, precludendogli di rivolgersi alla concessionaria Autostrade Spa (Aspi) e alle società da essa controllate o con essa collegate. Infine, il decreto impugnato ha obbligato Aspi a far fronte ai costi della ricostruzione e degli espropri. In attesa del deposito della sentenza, l’Ufficio stampa fa sapere che la Corte ha ritenuto non fondate le questioni relative all’esclusione legislativa di Aspi dalla procedura negoziata volta alla scelta delle imprese alle quali affidare le opere di demolizione e di ricostruzione". E' quanto si legge in una nota della Consulta.
CONTE: "CHIUDERE IL DOSSIER AD HORAS"
"Sono stato molto chiaro, questo dossier va chiuso. Pessima figura del governo? Ho detto già ai ministri più strettamente competenti di voler chiudere questo capitolo ad horas, entro la fine di questa settimana e non vorrei andare oltre. Perché la situazione è paradossale e rischia di diventare assurda". Così il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, da Madrid, durante il punto stampa congiunto con il primo ministro spagnolo, Pedro Sanchez, rispondendo alle domande dei cronisti italiani. Finché non c'è una revoca, "la gestione non può che essere nelle mani del concessionario", cioè Aspi, spiega il premier. Ma "i ministri sanno che c'è la fretta di tutto il governo e di tutta la comunità nazionale. Ho letto la dichiarazione della portavoce dei familiari delle vittime e la sottoscrivo in pieno", sottolinea Conte. Che prosegue: "Dobbiamo evitare una situazione paradossale, assurda".