Il premier alla Camera: "A settembre tutti gli studenti a scuola e in presenza"

Intervento del premier Giuseppe Conte durante il question time alla Camera dei Deputati. Il presidente del Consiglio ha affrontato diversi temi, a cominciare dal dl Semplificazioni: "È uno strumento indispensabile per modernizzare l'Italia e tornare a far correre il Paese". Le misure che saranno introdotte con il decreto-legge Semplificazioni "sono volte a produrre un'accelerazione e una semplificazione degli iter di realizzazione delle opere e sono accompagnate, tengo a precisarlo, anche a un rafforzamento dei presidi di legalità", ha spiegato il premier, aggiungendo: "Per quanto riguarda la fase dell'affidamento delle opere, vengono semplificate le procedure esistenti, consentendo alle stazioni appaltanti di affidare i contratti in modo più semplice e più rapido per un periodo transitorio. Per quanto riguarda alcune opere di particolare interesse nazionale, ma non solo, si è previsto di introdurre, compatibilmente con il diritto europeo, la procedura negoziata senza bando. E qui abbiamo fatto riferimento alla comunicazione della Comissione Europea in maniera di appalti e Covid. La deroga alle norme in oggetto è accompagnata da specifiche misure in tema di trasparenza e pubblicazione degli atti e controlli di antimafia, che sono, da un lato, semplificati e, dall'altro, rafforzati, anche con il puntuale riconoscimento normativo dei protocolli di legalità", sottolinea il premier. "Le misure intervengono anche nella fase dell'esecuzione, al fine di accelerare non solo la cantierizzazione delle opere ma soprattutto la loro realizzazione".

Conte ha anche affrontato lo spinoso tema della scuola. "A settembre tutti i nostri studenti torneranno a scuola, per una didattica finalmente in presenza", ha promesso il presidente del Consiglio, precisando: "Le scuole non saranno lasciate sole. La scuola è tornata al centro del dibattito pubblico e non solo dell'azione di governo. Assicuro che saranno anche al centro delle proposte di investimento che faremo all'Europa". Sulle scuole paritarie, Conte ha sottolineato che "il decreto Rilancio ha previsto finanziamenti per circa 150 milioni" che confermano "la volontà governo di tutelare non tanto gli istituti confessionalmente orientati, quanto gli studenti".

Anche il taglio selettivo dell'IVA è stato affrontato dal premier. È un'ipotesi quella di valutare interventi sul lato della domanda attraverso un possibile sgravio dell'Iva e introdurre misure premiali per incentivare l'utilizzo di pagamenti digitali attraverso meccanismi di cashback". Sul taglio dell'Iva dunque "stiamo valutando", ha spiegato Conte.

Poi l'altro argomento al centro delle polemiche in queste ultime settimane, quello dei fondi che dovrebbero arrivare dall'Europa. "Ogni decisione relativa all'utilizzo delle risorse europee sarà condivisa, e ben volentieri, con questo Parlamento", ha innanzi tutto precisato Conte. "La Commissione europea ha proposto lo scorso 27 maggio un Quadro Finanziario Pluriennale per il periodo 2021-2027 dotato di 1.100 miliardi di euro e un fondo per la ripresa 'Next Generation Eu' da 750 miliardi di euro, di cui 500 miliardi sotto forma di sovvenzioni e 250 miliardi in forma di prestiti. Tale fondo per la ripresa è necessario per preservare beni essenziali europei come il funzionamento del mercato interno, le catene di valore europee e la base industriale europea. Ne ho parlato nei giorni scorsi con il Premier olandese Rutte e con la Cancelliera Merkel, che da oggi avrà la Presidenza semestrale del Consiglio Ue, con l'obiettivo di preparare al meglio il Consiglio europeo del prossimo 17-18 luglio", ha proseguito il presidente del Consiglio. "Da parte italiana, l'obiettivo resta quello di un'intesa rapida e che mantenga l'ambizione di partenza. Dovrà rimanere fermo il principio di un finanziamento straordinario e a lungo termine tramite debito comune europeo, e il risultato finale non dovrà discostarsi dalla proposta della Commissione, quanto al volume e alla composizione delle risorse, ad ampia prevalenza di sovvenzioni", ha sottolineato il premier. "Nella discussione sul Quadro finanziario pluriennale figureranno anche i cosiddetti 'rebates' per pochi Stati Membri che, fin dal negoziato precedente alla crisi da Covid-19, abbiamo definito anacronistici. Ne comprendiamo l'elevata importanza per alcuni Stati membri, in termini di politica nazionale, ma vogliamo credere che tale sensibilità venga accompagnata da quegli stessi Stati membri da apertura e flessibilità riguardo a 'Next Generation Eu'", ha concluso Conte.

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