Il governo al lavoro su tanti fronti: il confronto è sulle riforme di fisco e ammortizzatori, il decreto semplificazioni, Recovery plan e Mes
La maggioranza prova a serrare le file e non lasciare fianchi scoperti alle opposizioni. Il premier, Giuseppe Conte, riunisce i capi delegazione e il discorso torna all'insieme di progetti per il prossimo futuro, con riforme che vanno dagli ammortizzatori sociali al fisco, al famigerato Recovery plan da presentare all'Europa, con il Nadef, a settembre.
La prospettiva è di un'estate carica di lavoro per arrivare pronti all'appuntamento, ma la conditio sine qua non è che servono compattezza e coesione, senza strappi pericolosi o fughe in avanti. Da parte di nessuno. Le tensioni esistono, è innegabile, anche se al momento restano sotto i livelli di guardia. Sono il frutto di un'alleanza tra forze storicamente in contrapposizione, che non hanno ancora chiarito i punti di conflitto. Anzi, la scelta degli obiettivi per la 'Fase 3', se vogliamo, li hanno addirittura acuiti. In particolare, sugli strumenti da cui attingere risorse vitali, una volta che Bruxelles avrà definito – nero su bianco – con cifre e condizioni.
Pd e Italia Viva continuano a pressare per non sprecare l'occasione di un Mes a basso contenuto di vincoli, mentre il M5S deve tenere in piedi la fazione favorevole al Meccanismo per scopi sanitari (purché i tassi restino quelli prospettati nell'ultimo mese di trattative) con quella che proprio non ne vuol sentir parlare. Il passaggio non è di poco conto, perché è vero che i pentastellati scettici sono una minoranza, ma il gruppo rischierebbe di esplodere, se i loro voti fossero sostituiti d quelli della pattuglia di Forza Italia. A quel punto, conti alla mano, la maggioranza non avrebbe più i numeri per andare avanti. Già adesso l'aritmetica suggerisce prudenza alla coalizione di governo, visto l'esiguo vantaggio sulle opposizioni.
"Il Governo sta vincendo la sfida del contenimento del coronavirus, sta vincendo la sua sfida in Europa, sta dimostrando di avere pazienza e capacità di ascolto nel Paese. Ci sono ora alcuni dossier che sono aperti da troppo tempo e che il governo avrebbe la necessità di risolvere", incalza il leader dem, Nicola Zingaretti. Che indica i temi: il Mes, l'ex Ilva, Alitalia e Atlantia. "In Italia arriveranno moltissime risorse finanziarie e noi commetteremmo un delitto nei confronti dei ragazzi se non cogliessimo l'immensa opportunità", ammonisce ancora il governatore del Lazio.
Nel frattempo, prosegue il lavoro di preparazione per le nuove sfide che l'Italia sarà chiamata ad affrontare, una volta incassati i soldi dell'Europa. Come il decreto semplificazioni, che "è a buon punto, stiamo completando il lavoro con tutti i ministeri", assicura Conte. Sul testo il premier è consapevole che si concentrerà molto del dibattito politico, ma "sono deciso, determinato e convinto – spiega – che tutte le forze di maggioranza comprenderanno come sia essenziale per la ripartenza". L'attesa non dovrebbe durare molto, perché "il decreto sarà in Cdm la prossima settimana", dice il ministro per i rapporti con il Parlamento, Federico D'Incà.
Nel frattempo, il Consiglio dei ministri ha approvato la doppia preferenza per le regioni che andranno al voto a settembre e che non avevano previsto la misura nelle proprie leggi elettorali. "Una bella pagina in tema di pari opportunità", commenta il ministro Francesco Boccia. "Una vittoria delle donne", esulta Teresa Bellanova con Italia viva, che aveva sollevato il problema. Un segnale positivo per Palazzo Chigi.