Coronavirus, Rossi: Per riaprire era giusto aspettare ma non farò forzature

Firenze, 1 giu. (LaPresse) – "Al momento è in vigore il dpcm" che prevede che chiunque dal 3 giugno possa entrare in Toscana da altre regioni senza alcun controllo e senza alcun tracciamento, e "sin dall'inizio ho detto che non farò forzature, altrimenti rischiamo di fare la parte dell'esercito di Franceschiello che doveva mostrare 'la faccia feroce'. Non esistono passaporti sanitari e ormai tutti noi che non siamo esperti abbiamo capito che il certificato d'immunità non può essere dato a nessuno". Così il governatore della Toscana, Enrico Rossi, intervenuto telefonicamente alla trasmissione 'Centocittà' su Radio 1 Rai.

"Sul tracciamento – ha aggiunto Rossi – aspetto ancora le notizie ufficiali, ma non capisco bene se il tracciamento è proposto a quelle regioni che hanno i maggiori dubbi. Poi anche il tracciamento, se fosse così, sembra un po' contraddire l'idea che la riapertura avviene su tutto il Paese oppure non può avvenire. Aspetto che ci sia una convocazione della conferenza Stato-Regioni".

Il presidente della Toscana ha comunque ribadito che, con la riapertura contemporanea di tutte le regioni "si rischia di ingenerare anche contrapposizioni che già esistono nel Paese tra una regione e un'altra, e questo, secondo me, non va bene", e "forse, se non possiamo chiudere una regione rispetto a un'altra, allora era giusto attendere una settimana in più, vedere l'evoluzione dei contagi, che stanno diminuendo anche in Lombardia. Certo i contagi della Lombardia o quelli della Liguria, cioè i positivi che ogni giorno si aggiungono, non sono nemmeno paragonabili a quelli di altre regioni. Quindi, qualche risentimento in questa vicenda evidentemente c'è".