Roma, 16, mag. (LaPresse) – "Il piano nazionale di monitoraggio è molto sofisticato, non mi risultata che altri Paesi abbiano fatto un lavoro così articolato. È questo piano che ci permette di affrontare con fiducia la fase 2, altrimenti sarebbe stato irresponsabile disporre già dal 4 maggio la riapertura per 4 milioni e mezzo di italiani e da lunedì prossimo tutte le altre aperture. Però dobbiamo intenderci con i presidenti delle regioni: qui non c'è nessuno scarico di responsabilità, qui non si gioca con l'emergenza. Noi abbiamo predisposto un piano articolato. In questo momento è chiaro che la Lombardia sta affrontando prova più difficile. Consiglio ai lombardi di essere attenti. Le misure di distanziamento sociale sono importantissime. Noi non abbiamo motivo di dire alla Lombardia: non apri. La Lombardia può decidere di aprire, come del resto ogni regione. Lo Stato ha una funzione di vigilanza e di coordinamento. Se la curva è salita e scappa al controllo, siamo pronti a intervenire, Lo farà responabilmente Fontana, ma in ogni caso c'è una clausola di salvaguardi che consente al governo di intervenire". Lo ha detto Giuseppe Conte rispondendo alle domande dopo la conferenza stampa.
Coronavirus, Conte: No motivi per non riaprire Lombardia, cittadini attenti
