Roma, 24 apr. (LaPresse) – "Ci sarà una società dove dovremo stare più distanti ma dovremo essere più vicini ai problemi sociali: o le persone che avranno perso il lavoro ci sentiranno vicini o avremo fallito. C'è bisogno di uno scatto che non è la rimozione dei problemi, ma è la consapevolezza che il Coronavirus è la più grande novità a livello planetario dopo la Seconda guerra mondiale e, come dopo la Seconda guerra mondiale si è aperto un nuovo modello di sviluppo rispetto alla prima fase, oggi non si può fare come se nulla fosse accaduto perché dobbiamo ricostruire l'Italia, dobbiamo pensare a una rinascita dell'Italia e questa rinascita dell'Italia non può contemplare egoismi, miopie, battibecchi, gelosie, piccolezze, municipalismi. O si condivide un'idea di futuro o non ce la faremo mai. Ma né l'Italia né l'Europa possono mai dire 'non ce la faremo'. Anche l'Europa ha l'occasione per rilanciare la forza del suo progetto che non a caso mette le radici all'indomani della Seconda guerra mondiale. Oggi la sfida è diversa dla punto di vista storico ma simile dal punto di vista dell'ambizione. Sì, abbiamo perso vari punti di Pil, ma l'importante è rialzarsi, non cadere". Così il presidente della Regione Lazio e segretario del Pd Nicola Zingaretti, questa mattina allo Spallanzani per l'inaugurazione dopo 17 anni dell'Unità alto isolamento dell'ospedale, alla presenza, fra gli altri, del ministro della Salute Roberto Speranza e di Gianni Letta.
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