Coronavirus, Salvini: Mes inadeguato, vedremo se avrò ragione io o Berlusconi

Il leader della Lega: "Si tratta di un prestito che dovrà essere restituito, Merkel ha detto che per cambiarlo ci vorranno mesi. Gli over 60? Ma la Fornero ci ha detto che fino a 67 anni sono giovanotti..."

Non è un mistero che Matteo Salvini e la Lega siano contrari al Mes. In queste settimane, più volte il leader del carroccio si è schierato contro il Fondo salva Stati e oggi, ovvero all'indomani di quanto è stato stabilito dalla Commissione Europea e avallato dal governo, la posizione contraria si inasprisce: “Commenteremo i fatti, che ancora non ci sono, per ora ci sono delle parole", ha detto intervenendo a Rai3. “Quelli del Mes sono prestiti che dovranno essere restituiti con interessi e precise condizioni che ci sono nei trattati e, come ha ricordato la signora Merkel, per cambiare i trattati ci vogliono dei mesi", aggiunge.

Salvini è contro, sempre più contro. "Mi sembra una soluzione assolutamente non risolutiva",la sentenza. Alla quale va aggiunta una similitudine: “E' come se io voglio comprare una macchina rossa, però me la danno bianca. Ma mi dicono: tranquillo, la ridipingiamo di rosso. Ma io l'ho comprata bianca. Il Mes, per adesso, è un prestito con debito. Per cambiarlo, lo ripeto, ci andranno mesi”.

Sul M;es il centrodenstra si è spaccato. Da un lato Salvini e Meloni, dall'altro Berlusconi e Forza Italia: “Mi spiace che Berlusconi dica esattamente quello che dicono Prodi e Renzi, ma saranno il futuro e i nostri figli a dirci se avrà avuto ragione quello sciocco di Salvini o Berlusconi e Prodi", la sottolineatura.

Il tema delle riaperture è dirimente. Salvini è per ripartire il più in fretta possibile in maniera da rilanciare l'economia: “Facciamo cosa dicono i medici, ma spero si trovi un equilibrio e che nel rispetto delle norme di sicurezza – perché la salute prima di tutto – si possa riavviare un'Italia normale il prima possibile”. Tema delicato anche quello degli anziani, c'è chi vuole mantenere restrizioni per gli over 60. “Ci hanno spiegato fino a qualche mese fa che i 67enni erano dei giovanotti, che per la legge Fornero potevano andare a lavorare, ora scopriamo che sono a rischio”, la riflessione polemica.