Il leader di Italia Viva all'attacco della maggioranza: "Hanno provato a sostituirci. Se vogliono che ce ne andiamo, bene. Ma ce lo devono dire. Non voglio morire grillino". Replica di Zingaretti: "Chiacchiericcio insopportabile"
Matteo Renzi è un fiume in piena. Durante la registrazione di "Porta a Porta", condotto da Bruno Vespa, il leader di Italia Viva ha sparato ad alzo zero contro il governo. "Ci hanno provato a sostituirci. Non ce l'hanno fatta ma ci hanno provato. Hanno cercato di raccogliere i senatori responsabili. Ma se lo vogliono fare non c'è niente di male. Se il presidente del Consiglio, o qualche suo collaboratore, vogliono sostituirci non c'è niente di male, ma la prossima volta farebbero meglio a riuscirci. Se vogliono che ce ne andiamo, bene. Ma ce lo devono dire di andarcene", ha dichiarato Renzi.
I rapporti con il premier Giuseppe Conte si fanno ogni giorno più tesi. "Io non ho tolto la fiducia a Conte, semmai è Conte che ha tolto la fiducia a Italia Viva. Il mio problema la mattina non è togliere Conte. Ma questo Governo deve capire se va avanti o no. Se loro vogliono togliere noi, noi togliamo il disturbo", ha puntualizzato il leader di Italia Viva.
Poi l'affondo più duro, quello contro il Guardasigilli Alfonso Bonafede, la cui riforma della giustizia è stata aspramente combattuta dal nuovo partito di Renzi. Se entro Pasqua non si troverà un accordo sulla prescrizione, presenterete la sfiducia a Bonafede? "Penso proprio che andrà così. Spero che ci sia buon senso e si arrivi a un accordo", ha avvertito l'ex premier.
Renzi ha attaccato anche il reddito di cittadinanza. "Gaetano Scotto è un boss mafioso. Oggi è stato interrogato e ha detto che ha il reddito di cittadinanza. Se Conte vuole fare la cura da cavallo all'economia abolisca il reddito di cittadinanza e tagli le tasse alle aziende"
Renzi punta a un profondo cambiamento istituzionale, con l'elezione diretta del presidente del Consiglio. "Io ho le mie idee. Per me è più giusto avere un sistema in cui il premier può revocare i ministri che non il sistema di oggi che servono una mozione di sfiducia o le dimissioni. Il premier sarebbe più forte, come i sindaci. Il Presidente della Repubblica terrebbe la funzione di garanzia, verrebbe meno quello di designazione", ha sottolineato.
E ancora: "La frase sulla tigre di carta l'ha detta un autorevole dirigente del Pd. Io non sono una tigre, sono buono. Sono stati giorni di polemiche, ma io non sto votando con l'opposizione. Noi siamo coerenti con quanto fatto nel nostro Governo dal ministro Orlando. È il Pd che è diventato giustizialista. C'è un populismo contro il quale bisogna rivendicare il diritto di avere un'opinione. Abbiamo fatto il Governo con il M5s, ma non voglio diventare la sesta stella, né morire grillino. Io non voglio fare il gioco della corda per un fatto personale, sono battaglie politiche che devi fare. Anche se rischi di perdere la poltrona".
Immediata la replica del segretario del Pd Nicola Zingaretti: "Credo che qualcuno agli italiani, e alle italiane, se continua così gli farà venire il mal di testa con questo chiacchiericcio insopportabile del quale non si capisce il fine. Noi continuiamo a lavorare per riaccendere i motori dell'economia italiana, stando lontani dal chiacchiericcio e dai sotterfugi di Palazzo dei quali non se ne può francamente più", ha dichiarato il segretario dem.
Dai 5 Stelle è il capo politico Vito Crimi a rispondere a Renzi. "Stasera abbiamo assistito all'ennesima pagliacciata in tv da parte di chi ha paura e cerca costantemente la fuga. In ogni squadra la lealtà e l'affidabilità contano più di ogni altra cosa. Si deve sapere su chi si può contare: chi cambia idea a giorni alterni o cerca sistematicamente la provocazione, è inaffidabile. Non è possibile accettare ricatti e minacce di sfiducia ad un nostro ministro da chi dice di stare in maggioranza. Non è possibile prendere in giro gli italiani. Se qualcuno vuole uscire da questo governo ha il dovere di dirlo senza nascondersi dietro la minaccia di una sfiducia individuale a un ministro. Chiarisca se si ritiene parte di una maggioranza o se invece sta con Berlusconi, Salvini e Meloni, visto che continua a votare con le opposizioni. Non è di teatrini che il Paese ha bisogno", scrive su Facebook Crimi.
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