U.Galimberti: Amore M5S-Pd non esiste, faccia patto con terzo incomodo

Il filosofo, sociologo e psicoanalista gioca sull'analogia fra i rapporti di coppia e la complicata 'storia' tra Cinquestelle e Dem

Umberto Galimberti – filosofo, sociologo e psicoanalista – si presta a un 'divertissement' con LaPresse, giocando sull'analogia fra i rapporti di coppia e la complicata 'storia' tra Cinquestelle e Dem. Prima all'opposizione ma ora insieme in maggioranza, le due forze politiche sono rinsaldate nell'unione dai risultati delle ultime Regionali e in vista delle prossime elezioni. Il professore tiene a precisare che l'analogia è impossibile, in quanto non si possono accostare le relazioni politiche ai "rapporti duali tra le persone". Tuttavia, grazie ai suoi distinguo sul filo della logica, suggerisce una risposta proprio al mondo della politica, di cui i principali attori – che siano Giuseppe Conte o Nicola Zingaretti – farebbero bene a tener conto se vogliono governare insieme anche in futuro.

DOMANDA Possono le nozze combinate tra M5S e Pd trasformarsi in matrimonio d'amore?

RISPOSTA Un rapporto di convenienza non può mai trasformarsi in rapporto d'amore. L'amore è passione, la convenienza è razionalità. E alla base vi è che il rapporto politico non è mai un rapporto d'amore.

D. Eppure sembra proprio che fra Dem e Cinquestelle ci sia una dinamica di amore e odio, prima si insultano per anni poi governano insieme…

R. Il rapporto amore-odio esiste quando c'è almeno uno dei due sentimenti. E, in ogni caso, non c'è mai un sentimento puro, c'è sempre una contaminazione di opposti. Siccome il rapporto M5S-Pd è di convenienza quindi di matrice contrattuale, non erotica, c'è un accordo di base e non un sentimento. E' come se fosse un rogito notarile.

D. C'è poi anche il 'terzo incomodo' che sia Matteo Renzi, Alessandro Di Battista o, a fasi alterne, lo stesso Luigi Di Maio. Che ruolo ha nella coppia?

R. Se fosse un rapporto d'amore, il terzo incomodo potrebbe generare tragedie. Dipende dal grado di civiltà della coppia, di fronte al terzo incomodo si può comprendere e perdonare oppure uccidere come nel femminicidio, ma il terzo incomodo può anche portare alla separazione. Nel rapporto di convenienza, invece, se non è ininfluente, il terzo diventa una variante fastidiosa. Se incide, bisogna tenerne conto. Farci i conti, insomma. Perché il terzo incomodo, in questo caso, conta moltissimo. Ne consegue che, se il terzo incomodo può far saltare il patto, il patto dev'essere stipulato anche con lui.