A giorni la proposta di mediazione, trattativa in mano a Orlando e Bonafede 

 Prove di sereno dopo la tempesta. La maggioranza riapre il dialogo sulla prescrizione, con il Pd che tenta la mediazione dopo l'ennesimo ultimatum arrivato ieri da Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista. I dem si riuniscono di buon mattino e lavorano a possibili proposte alternative allo stop della prescrizione dopo la sentenza di primo grado, previsto dalla 'spazza corrotti', che entrerà in vigore il primo gennaio. L'ipotesi che apre una 'breccia' nel muro alzato dai 5 stelle è quella di allungare i tempi della sospensione della prescrizione di due o tre anni (aumentando di fatto i termini già previsti dalla riforma Orlando), anche se sul tavolo resta anche la prescrizione processuale per fasi.

 La trattativa è in mano a Andrea Orlando che sente Giuseppe Conte e il Guardasigilli Alfonso Bonafede, annunciando di presentare "a giorni" una proposta di mediazione. "Si può evitare senza toccare la Bonafede che si determini quel cortocircuito, con una specifica previsione che riguarda il regime transitorio del processo", spiega il vicesegretario Pd, che punta ad evitare quello che definisce il "cortocircuito determinato dalla norma Bon-Bon (Bonafede-Bongiorno) che ha prodotto una contraddizione perché, da una parte c'è la legittima pretesa di interrompere la prescrizione con il giudizio di primo grado, che è condivisibile, se non fosse che nel nostro paese il processo è troppo lungo e incerto nella sua durata".

A Nicola Zingaretti e i suoi i toni utilizzati dagli alleati negli ultimi giorni non sono piaciuti. "Hanno parlato di Nazareno 2.0, ci hanno accusato di ogni nefandezza quando la soluzione era dietro l'angolo. Pura propaganda -accusano – incomprensibile". Anche Italia viva è sulle barricate: una delegazione partecipa alla maratona oratoria organizzata dalle camere penali e ribadisce: lavoriamo per un accordo alla maggioranza, ma se non ci fosse siamo pronti a trovare soluzioni alternative in Parlamento. I pentastellati, allora, dopo il braccio di ferro ingaggiato nei giorni scorsi, tornano al dialogo. "Non vedo motivo di alimentare tensioni inutili all'interno del governo e non comprendo i toni duri usati negli ultimi giorni da parte di qualcuno. Sulla prescrizione ogni buona proposta che punti a far pagare chi deve pagare e vada dunque nella direzione auspicata dal M5S è ben accetta – dice Luigi Di Maio – Siamo al governo per fare le cose e le cose si fanno insieme, non minacciando proposte individuali con l'unico fine di alimentare spaccature interne che, a mio modesto avviso, fanno solo male al Paese". In ogni caso, si resta sul chi va là. Il capo politico del M5S e il guardasigilli non intendono ammainare la bandiera dello 'spazza corrotti'. "Ci siamo sentiti un'ora fa e siamo d'accordo – dice Di Maio in serata – accettiamo tutte le proposte che servono sui tempi dei processi ma non sulla prescrizione che il primo gennaio è legge, non si discute". I Dem, dal canto loro, chiedono con insistenza l'intervento di mediazione di Conte: "Ci convochi, riunisca il tavolo", insistono. E avvertono: "Il Governo non va avanti a tutti i costi".

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