Milano, 17 giu. (LaPresse) – "La rifoma della giustizia è una pagina che, da giurista, mi fa particolarmente soffrire. So per esperienza diretta della grandissima onestà professionale della maggioranza dei giudici, quindi leggere le cronache di questi giorni mi ferisce personalemnte, perché penso all'imbarazzo che ne derivi a quei giudici che con grande sacrifico, impegno e onestà si dedicano quotidianamente al servizio giustizia. Immaginare che un cittadino, leggendo le cronache, possa andare il giorno dopo in giudizio e ricavare un qualche disorientamento rivolgendosi a un giudice terzo e imparziale, è qualcosa che ferisce notrevolemnte e crea un vulnus alla magistratura". Lo afferma il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, a margine del Salone internazionale dell'Aeronautica e dello Spazio di Parigi. "Dobbiamo intervenire, quindi sicuramente lavoreremo con il ministro Bonafede e con i nostri alleati, per articolare una riforma che non deve essere meditata bene. Non possiamo certamente pensare, per reazioni emotive, di intervenire a caldo – sottolinea -. Dobbiamo lavorare nel segno di una maggior cesura, creare una netta linea di demarcazione tra politica e servizio giurisdizionale. Non è ammissibile che ci siano zone di promiscuità e di contiguità", spiega il premier. "Per fare questo ben venga l'apporto anche delle opposizioni, ci mancherebbe – conclude -. Anzi, intervenendo sulla giustizia in questa direzione, con questi obiettivi, sarebbe bello coinvolgere quante più forze parlamentari è possibile".