Messaggio del vicepremier via Facebook per la Festa della mamma. "Un miliardo per le famiglie. Fare figli serve al futuro del Paese"
"Il compito della politica è proprio questo: disinnescare le paure, non accentuarle". Lo scrive il vicepremier Luigi Di Maio su Facebook in un messaggio in cui augura "buona festa della mamma a tutte le mamme d'Italia! Alle mamme che amano i propri figli e che resistono davanti alle più grandi difficoltà economiche e sociali. Auguri ovviamente alla mia, di mamma, ma anche ad Antonella, che al Fatto Quotidiano oggi ha raccontato di essere una madre in una famiglia monogenitoriale che da 12 anni vive nella precarietà assoluta e grazie al reddito di cittadinanza, oggi, riesce ad affrontare spese che prima non riusciva a onorare. Farmaci, affitto, bollette, generi alimentari. Auguri anche a chi dalla Sicilia ci ha detto di essere sola con una bambina, in affitto e senza lavoro e che con il reddito, adesso, invece riesce a mangiare e sperare. La maternità è una cosa importante e sono storie, queste, che mi commuovono. Specie quando a parlare è proprio una mamma sola e in difficoltà. O chi mamma lo vorrebbe diventare, ma ha paura, paura di quel che le spetta. E il compito della politica è proprio questo: disinnescare le paure, non accentuarle".
"Dobbiamo capire che fare figli è il futuro del nostro Paese – sottolinea il capo politoc M5S -. Il miliardo che vogliamo destinare alle famiglie c'è veramente, non è uno spot. È il miliardo recuperato dal reddito di cittadinanza, proprio come avevamo previsto e ora stiamo lavorando per metterlo nero su bianco su un decreto legge, visto il carattere emergenziale della misura. Le famiglie non possono più aspettare ed è quello che ho ripetuto ieri a un incontro con il Forum della famiglia: dimezzamento delle rette degli asili nido; sconti sui pannolini, sulla baby sitter; soldi a chi fa figli, con la proposta di dare ai genitori un assegno unico mensile. Provvedimento su cui chiedo a tutte le forze parlamentari, opposizioni incluse, di aprire subito un tavolo di lavoro".