Il testo torna ora al Senato: è infatti necessaria la doppia lettura da parte delle due Camere. Fraccaro: "Con 345 onorevoli in meno ci sarà un risparmio di 500 milioni di euro a legislatura"
L'aula della Camera ha approvato, in seconda lettura, con 310 voti favorevoli e 107 contrari il disegno di legge costituzionale di riduzione del numero di parlamentari, già approvato in prima deliberazione dal Senato. I deputati passano da 630 a 400 e i senatori da 315 a 200. Saranno meno anche i parlamentari della circoscrizione Estero (per la Camera, da 12 a 8; per il Senato, da 6 a 4). Si passa, dunque, dall'attuale numero complessivo di 945 parlamentari a 600.
La legge fissa poi a 5 (e non a 5 per ogni presidente della Repubblica, come secondo alcune interpretazioni prevedeva fin qui la Costituzione) il numero dei senatori a vita, nominati tali per altissimi meriti ai sensi dell'art. 59 della Costituzione. Il testo, essendo un disegno di legge costituzionale, richiede un doppio passaggio nei due rami del Parlamento. Tornerà quindi al Senato, blindato com'è stato alla Camera, tra tre mesi, e poi in quarta lettura a di nuovo a Montecitorio. Le nuove norme saranno valide dal primo scioglimento delle Camere dopo l'entrata in vigore della legge.
"Il Parlamento raggiunge una tappa storica", commenta soddisfatto il ministro per i Rapporti con il Parlamento e la Democrazia diretta, Riccardo Fraccaro. "Con il solo voto contrario di Pd e Leu è stata approvata in seconda lettura la più consistente riduzione del numero di deputati e senatori mai presentata. Con il M5S al Governo si passa ai fatti, vogliamo portare a compimento una riforma attesa da anni per riavvicinare le istituzioni ai cittadini. Le riforme del cambiamento fanno un ulteriore passo verso il varo definitivo, avanti tutta".
"Tagliare 345 parlamentari – aggiunge – consentirà alle Camere di lavorare in maniera più efficiente rendendo il processo legislativo più snello e di allinearci agli standard di tutti gli altri Paesi europei. Il risparmio di 500 milioni di euro a legislatura rappresenta un dato molto importante nell'ottica della riduzione dei costi della politica, ma a giovare della riforma saranno soprattutto la qualità della nostra democrazia e la capacità del Parlamento di rappresentare le istanze del Paese. Stiamo man mano realizzando tutti i punti del nostro programma di Governo sulla base del quale abbiamo ricevuto la fiducia degli italiani. Il rinnovamento promesso è reale, la Terza Repubblica sempre più concreta. Ora – conclude Fraccaro – dobbiamo continuare per cambiare".
Anche il leader pentastellato Luigi Di Maio esulta: "Mentre gli altri parlano, il MoVimento 5 Stelle va avanti. Passo dopo passo, non ci fermiamo. Oggi è infatti arrivato il primo sì alla riforma costituzionale per il taglio dei parlamentari. Da 630 deputati alla Camera si passerà a 400, mentre da 315 senatori si passerà a 200. In totale taglieremo 345 poltrone, per un risparmio di mezzo miliardo a legislatura. Basta chiacchiere e polemiche, pensiamo ai fatti! Grazie ministro Fraccaro per lo straordinario lavoro che stai svolgendo! Ah, il Pd ovviamente ha votato contro! Ma cosa vi aspettavate? Le loro controproposte sono state una legge per aumentarsi gli stipendi e un'altra per reinserire il finanziamento pubblico ai partiti".