Mattarella celebra il 25 aprile: “Ricordo è dovere morale e civile”

Manifestazioni in tutta Italia per il 74esimo anniversario della Liberazione. Conte alle Fosse Ardeatine, Casellati a Padova e Fico a Napoli. A Milano l'iniziativa centrale dell'Anpi

Una corona d'alloro all'Altare della Patria davanti alla tomba del Milite Ignoto. Così è cominciato il 25 aprile del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha poi raggiunto Vittorio Veneto per celebrare i 74 anni dalla Liberazione dal nazifascismo. Con il Capo dello Stato anche il premier Giuseppe Conte e la ministra della Difesa Elisabetta Trenta.

Mattarella a Vittorio Veneto – "Festeggiare il 25 aprile – giorno anche di San Marco – significa celebrare il ritorno dell'Italia alla libertà e alla democrazia, dopo vent'anni di dittatura, di privazione delle libertà fondamentali, di oppressione e di persecuzioni. Significa ricordare la fine di una guerra ingiusta, tragicamente combattuta a fianco di Hitler. Una guerra scatenata per affermare tirannide, volontà di dominio, superiorità della razza, sterminio sistematico", ha detto il presidente della Repubblica, nel corso del suo intervento al Teatro Da Ponte a Vittorio Veneto.

"Se oggi, in tanti, ci troviamo qui e in tutte le piazza italiane è perché non possiamo, e non vogliamo, dimenticare il sacrificio di migliaia di italiani, caduti per assicurare la libertà di tutti gli altri. La libertà nostra e delle future generazioni – ha proseguito il capo dello Stato –  A chiamarci a questa celebrazione sono i martiri delle Fosse Ardeatine, di Marzabotto, di Sant'Anna di Stazzema e di tanti altri luoghi d'Italia; di Cefalonia, dei partigiani e dei militari caduti in montagna o nelle città, dei deportati nei campi di sterminio, dei soldati di Paesi lontani che hanno fornito un grande prezioso contributo e sono morti in Italia per la libertà".

"La storia – ha sottolineato – insegna che quando i popoli barattano la propria libertà in cambio di promesse di ordine e di tutela, gli avvenimenti prendono sempre una piega tragica e distruttiva".

Per Mattarella questo giorno è un "doveroso ricordo" che "ci spinge a stringerci intorno ai nostri amati simboli: il tricolore e l'inno nazionale. È il dovere, morale e civile, della memoria. Memoria degli eventi decisivi della nostra storia recente, che compongono l'identità della nostra Nazione da cui non si può prescindere per il futuro".

E ancora: "Il 25 aprile vede la luce l'Italia che ripudia la guerra e s'impegna attivamente per la pace" e "pone i suoi fondamenti nella dignità umana, nel rispetto dei diritti politici e sociali, nell'eguaglianza tra le persone, nella collaborazione fra i popoli, nel ripudio del razzismo e delle discriminazioni. Non era così nel ventennio fascista". "Non libertà di opinione, di espressione, di pensiero. Abolite le elezioni, banditi i giornali e i partiti di opposizione. Gli oppositori bastonati, incarcerati, costretti all'esilio o uccisi. Non era permesso avere un pensiero autonomo, si doveva soltanto credere. Credere, in modo acritico e assoluto, alle parole d'ordine del regime, alle sue menzogne, alla sua pervasiva propaganda. Bisognava poi obbedire, anche agli ordini più insensati o crudeli. Ordini che impartivano di odiare: gli ebrei, i dissidenti, i Paesi stranieri".

Il presidente ci tiene poi a sottolineare cosa fu il movimento della Resistenza, una "resistenza alla barbarie, alla disumanizzazione, alla violenza: un fenomeno di portata internazionale che accomunava, in forme e modi diversi, uomini e donne di tutta Europa". 

Le altre iniziative – A Roma (Porta San Paolo) a Milano (la manifestazione principale col sindaco Giuseppe Sala e la presidente dell'Anpi Carla Nespolo) e in migliaia di comuni e luoghi della memoria in tutto il Paese, sono andate in scena le iniziative del ricordo ma anche profondamente legate all'attualità e alla necessità, come ha fatto notare ieri lo stesso Mattarella di ribadire i principi di libertà e antifascismo "perché quello è stato il nostro Risorgimento. La Storia non si riscrive".

Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha deposto una corona di fiori al sacrario delle Fosse Ardeatine, a Roma. Alla celebrazione con il premier anche la sindaca della capitale, Virginia Raggi. La presidente del Senato Maria Elisabetta Casellati è a Padova e Roberto Fico, presidente della Camera, celebra il 25 aprile a Napoli. Luigi Di Maio, con il ministro della Giustizia Bonafede, è ad Assisi. Solo Matteo Salvini insiste su una posizione diversa. Secondo il leader leghista, il 25 aprile non è attuale: "Il fascismo è stato sconfitto dalla Storia e io non partecipo a gare tra fascisti e comunisti". Per questo Salvini, oggi è a Corleone per un'iniziativa antimafia: "Mi occupo di problemi attuali" ha detto.