Al centro del dibattito la cosiddetta 'Norma Pernigotti', che, secondo il capogruppo del Carroccio alla Camera Molinari, sarebbe l'esatta replica di una proposta di legge leghista

Nuovo terreno di scontro tra Lega ed M5S sul decreto Crescita. Questa volta al centro della diatriba c'è la cosiddetta 'Norma Pernigotti' a tutela dei marchi storici del Made in Italy. "Siamo lieti che il ministro Di Maio e i suoi collaboratori abbiano deciso di inserire la norma a tutela dei marchi storici del Made in Italy all'interno del decreto Crescita. I 5 Stelle hanno sostanzialmente copiato la nostra proposta di legge, dopo aver perso mesi preziosi. Ma l'importante è procedere senza altri indugi, a tutela delle imprese italiane", dice Riccardo Molinari, capogruppo della Lega alla Camera, smentendo così le voci di chi vorrebbe far credere che il Carroccio è contrario alla rapida approvazione della norma o meglio di una legge che vada ad offrire immediato sostegno a tutte le aziende 'storiche' del nostro paese, e ai loro lavoratori, rispetto ad operazioni di svendita, speculazione, cessioni improprie dei marchi, che rappresentano evidentemente un impoverimento per tutto il paese.

"Il Movimento 5 Stelle – prosegue Molinari – dovrebbe sapere che la Lega per prima si è mossa per mettere a punto un provvedimento di legge efficace, che a nostro modo di vedere dovrebbe trovare ampia convergenza in Parlamento, ben oltre gli schieramenti e gli interessi di parte. Stiamo parlando di salvaguardare un patrimonio nazionale di ricchezza e professionalità di fronte al quale toni e speculazioni da campagna elettorale andrebbero per un momento lasciati da parte. Faccio un appello alla concretezza, e al buonsenso: mettiamo le imprese, e gli italiani, prima degli interessi elettorali di questo o quel partito".

A stretto giro arriva la replica dei pentastellati. "Siamo contenti – dichiarano in una nota i portavoce M5S in commissione Attività produttive alla Camera – che il capogruppo della Lega alla Camera, Molinari, ci confermi che anche alla Lega stanno a cuore le sorti delle imprese italiane e dei nostri marchi storici. A maggior ragione, visto che a gennaio hanno presentato una proposta di legge alla Camera per la tutela dei marchi storici, ci auguriamo accolgano con favore questa occasione. Inserire una norma per la tutela del Made in Italy all'interno del decreto Crescita permetterà infatti di non perdere ulteriore tempo e di dare immediata attuazione a un provvedimento urgente che, altrimenti, dovrebbe attendere almeno un anno per arrivare in porto. Al contempo, ricordiamo che il MoVimento 5 Stelle ha presentato già a giugno una proposta di legge per la tutela del Made in Italy e il contrasto alla contraffazione – fenomeno odioso che fa perdere alle nostre imprese diversi miliardi ogni anno – che sta seguendo il suo iter alla Camera. Una proposta che oltre a proteggere i nostri marchi, inasprisce le sanzioni per contraffazione e contrabbando e tutela i consumatori e le nostre eccellenze attraverso il tracciamento di tutti i prodotti. Inserire queste misure nel dl crescita potrebbe consentirci di dare, da subito, una risposta organica  e non parziale al problema".

"Non ha davvero senso dunque, intraprendere una gara chi vuole arrivare primo o a chi deve intestarsi questa o quella vittoria. Ci auguriamo che la Lega lo capisca presto e che sia responsabile: le imprese italiane non possono aspettare oltre!", conclude la nota.

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