Codice rosso, c’è l’accordo su Revenge porn e la Lega ritira l’emendamento sulla castrazione chimica

Fino a 6 anni di carcere e 15mila euro di multa a chi pubblica immagini o video intimi senza il consenso dei protagonisti

Fino a sei anni di carcere, e sino a 15mila euro di multa.È quanto prevede l'emendamento 1.500 sul Revenge porn, approvato dalla Camera anche con i voti dell'opposizione. "Chiunque, dopo averli realizzati o sottratti, invia, consegna, cede, pubblica o diffonde immagini o video a contenuto sessualmente esplicito, destinati a rimanere privati, senza il consenso delle persone rappresentate, è punito con la reclusione da uno a sei anni e la multa da 5mila a 15mila euro", si legge nel testo dell'emendamento.

L'ok della commissione Giustizia della Camera è stato unanime: i voti favorevoli sono stati 461, nessun contrario. Lungo applauso alla fine del voto. "C'è soddisfazione – si legge in una nota del movimento 5 Stelle – per l'accordo raggiunto. In Aula porteremo un emendamento che è stato condiviso con le altre forze politiche. Siamo contenti che sia stata trovata una soluzione".

Dopo qualche ora arriva il commento di aria Teresa Giglio, madre di Tiziana Cantone, suicidatasi nel 2016 dopo la diffusione di un video hot: fu uno dei casi che scosse di più l'opinione pubblica su questo tema. "Oggi – ha scritto la donna su Facebook – per me è un giorno davvero speciale, un primo e concreto riconoscimento ad una battaglia che ho intrapreso da quando l'avverso destino mi ha portato via il bene più prezioso che la vita mi aveva donato. Una promessa d'amore verso mia figlia che ha dovuto rinunciare alla sua vita per trovare quell'oblio che le sarebbe spettato di diritto".

Per quanto riguarda invece l'emendamento sulla castrazione chimica, sempre previsto nella legge chiama 'Codice rosso', la Lega ha decido si ritirarlo: lo ha dichiarato il ministro Giulia Bongiorno.