Le previsioni, tutte incentrate sul testa a testa Zedda-Solinas, si sono rivelate completamente sbagliate. Il presidente di Swg ci spiega cosa è successo
Dal possibile testa a testa al trionfo del centrodestra di Christian Solinas. Gli exit poll hanno sbagliato completamente le loro previsioni sul voto regionale in Sardegna. LaPresse ne ha parlato con il sondaggista Maurizio Pessato, presidente di Swg.
Cosa è successo con il voto delle elezioni regionali in Sardegna dove gli exit poll hanno clamorosamente fallito?
Gli exit poll sono usati in tutta Europa e hanno una loro metodologia ma c'è comunque un margine di rischio. In Italia l'elettore fuori dal seggio ha una certa ritrosia a dichiarare il suo voto. Non sono facili da effettuare ma spesso danno comunque un esito corretto, basti pensare all'Abruzzo dove le previsioni sono state azzeccate. Inoltre bisogna contare il fattore voto disgiunto che può aver influito.
Visti i sondaggi ipotizzare un testa a testa fra Solinas e Zedda è stato improvvido?
Il mio istituto non ha seguito in maniera specifica il voto in Sardegna ma l'impressione, vedendo il trend, era che fosse difficile pensare ad un esito diverso dalla vittoria del centrodestra. Forse il fatto che la candidatura di Zedda fosse per certi versi più forte rispetto a quella del centrodestra può aver portato a sovrastimarne il valore.
Era possibile immaginare una debacle di questo livello da parte del Movimento 5 Stelle?
Le avvisaglie c'erano già a partire dal voto in Friuli Venezia Giulia, il più vicino rispetto alle elezioni politiche dello scorso marzo. Detto questo pensare ad una caduta attorno al 10% francamente no.
La Lega e Matteo Salvini sembrano inarrestabili. Possono ambire al 40% di Renzi alle Europee?
Credo che ci sia un limite e che quello resti un caso unico in un momento storico particolare. Potrà accadere solo se gli elettori della Lega saranno fedeli e si recheranno in massa alle urne mentre gli altri tenderanno invece ad essere più freddi rispetto ai loro partiti di riferimento.