Il primo exit poll di "Antonio Noto sondaggi" fornisce un quadro di grande incertezza. Molto forte il voto disgiunto a favore di Zedda. Affluenza in aumento (+1,4%) 53,75%
E' testa a testa tra Christian Solinas (centrodestra) e Massimo Zedda (centrosinistra) in Sardegna, secondo i primi exit poll di "Noto sondaggi". Crolla, invece, il M5S. La prima forbice fornita da Antonio Noto dice che Christian Solinas è tra il 36,5 e il 40,5 per cento. Massimo Zedda sta tra il 35 e il 39. Mentre il candidato del Movimento 5 Stelle, Francesco Desogus si trova tra il 13,5 e il 17,5 per cento: poco più di un terzo dei voti presi il 5 marzo (42%). Noto fa notare che c'è un fortissimo effetto Zedda che dovrebbe aver provocato un forte voto "disgiunto" a suo favore. Per quanto riguarda le coalizioni, infatti, il centrodestra avrebbe una forbice tra il 42 e il 46%, con il centrosinistra tra il 28 e il 32% e il M5S tra il 14 e il 18%.
Per quanto riguarda i partiti, nessuno fa segnare un risultato eclatante.Il M5S sarebbe tra il 14 e il 18% Il Pd dovrebbe prendere tra il 13 e il 17%, la Lega tra il 12 e il 16%, Forza Italia tra il 6 e il 10%, Fratelli D'Italia tra il 2 e il 5%. Insomma, non c'è un partito vincente, c'è certamente (al di là di come andrà a finire per la poltrona di governatore) un candidato (Massimo Zedda) che è andato meglio di tutti.
Affluenza – Il numero complessivo dei votanti, registrato in Sardegna alle elezioni regionali alle ore 22 di oggi, alla chiusura dei seggi, su 1 milione 470mila 404 elettori (dato aggiornato ad oggi), è di 790.347. Lo comunica la Regione Sardegna. La percentuale dei votanti nei 1.840 seggi della Sardegna è del 53,75%, 1,4% in più rispetto alle elezioni del 2014. Nelle precedenti consultazioni regionali del 2014 – 1 milione 480mila 332 i sardi chiamati al voto – alle ore 22 avevano votato 774.031 elettori, ovvero il 52,28% degli aventi diritto.
Già alle 12 il dato dell'affluenza (16,77%) era più alto di quello registrato alla stessa ora il 16 febbraio del 2014 (14,50%.) Si vota per scegliere il presidente di Regione e i consiglieri regionali per la XVI Legislatura. Si potrà votare solo oggi fino alle 22. Lo spoglio inizierà domani alle 7.
I candidati. I sardi hanno scelto tra 7 candidati e 24 liste. La battaglia è tra il centrodestra di Christian Solinas e il centrosinistra di Massimo Zedda con il M5S, a quanto si sa dai sondaggi, più staccato.
– Christian Solinas, segretario del Partito Sardo d'Azione (un partito regionale a spinta autonomista), senatore nelle file leghiste ed ex assessore ai Trasporti nella Giunta di Ugo Cappellacci dal 2009 al 2014, è il candidato di centrodestra sostenuto da 11 liste: Partito Sardo d'Azione, Lega Salvini Sardegna, Forza Italia, Fratelli d'Italia, UdC, Energie per l'Italia, Riformatori Sardi, Unione dei Sardi, Sardegna20Venti, Sardegna Civica e Fortza Paris.
– Massimo Zedda, sindaco di Cagliari al secondo mandato, è il candidato civico-centrosinistra sostenuto da 8 liste: Partito Democratico, Campo progressista Sardegna, Liberi e uguali Sardigna Zedda presidente, Cristiano Popolari socialisti, Progetto Comunista per la Sardegna, Sardegna in comune con Massimo Zedda, Noi la Sardegna con Massimo Zedda, Futuro comune con Massimo Zedda, Giovani sardi con Massimo Zedda.
– Francesco Desogus, bibliotecario ed ex funzionario amministrativo del comune di Cagliari con la carica di direttore del servizio parchi e giardini, sostenuto dal Movimento 5 Stelle;
– Vindice Lecis, giornalista, outsider dell'ultimo minuto, candidato con Sinistra Sarda-Rifondazione-Comunisti Italiani;
– Paolo Maninchedda, ex assessore dei Lavori pubblici nella Giunta uscente di centrosinistra guidata da Francesco Pigliaru, è la scelta del Partito dei Sardi;
– Andrea Murgia, che ha raccolto il sostegno di diversi esponenti dell'indipendentismo sardo confluiti nella lista Autodeterminazione; – Mauro Pili, ex governatore di Forza Italia, ora corre con Sardi Liberi, una lista di ispirazione autonomista;
Il sistema elettorale – La Sardegna è divisa in otto circoscrizioni (Cagliari, Carbonia Iglesias, Medio Campidano, Nuoro, Ogliastra, Olbia Tempio, Oristano e Sassari) e il consiglio regionale è composto da 60 membri. La legge elettorale in vigore è la Legge Regionale Statutaria n.1 del 12 novembre 2013, usata per la prima volta nelle elezioni regionali del 2014. Il sistema a turno unico permette di esprimere una preferenza per il candidato presidente e massimo due preferenze (in questo caso obbligatoriamente un uomo e una donna) per i consiglieri all'interno della lista scelta.
È possibile esprimere anche un voto disgiunto: candidato e lista possono non essere collegati tra loro. Vincerà il candidato presidente che avrà la maggioranza relativa, cioè che prenderà il maggior numero di voti. Per garantire la stabilità della regione, se il vincitore otterrà oltre il 40 per cento delle preferenze avrà un premio di maggioranza del 60 per cento dei seggi. Tra il 25 e il 40 per cento il premio sarà del 55 per cento, mentre non ci sarà nessun premio sotto il 25 per cento. La soglia di sbarramento è del 10 per cento per le coalizioni e del 5 per cento per le liste non coalizzate. Nessuno sbarramento è previsto per le liste all'interno delle coalizioni che abbiano superato il 10 per cento.
Tematiche – I temi caldi su cui si battono i candidati sono essenzialmente tre: lo sviluppo dell'isola, che deve comprendere politiche per il lavoro, l'energia e l'ambiente, la sanità e la riorganizzazione delle Asl e la continuità territoriale, marittima e aerea, dei cittadini sardi.
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