Il commento sessista per replicare alla cantante, che al termine di un concerto aveva detto: "Aprite i porti"

"Faresti bene ad aprire le tue cosce, facendoti pagare per esempio…". Massimiliano Galli, consigliere comunale leghista di Amelia (Terni), si è rivolto così ad Emma Marrone, 'colpevole' di aver detto la frase "aprite i porti" al termine di suo un concerto. Il commento, scritto dal politico sotto un articolo riguardante la cantante, ha scatenato un'ondata di polemiche, tanto da indurre la Lega a prendere le distanze dal suo esponente, avviando le pratiche per l'espulsione.

Una decisione che ha subito ricevuto apprezzamento da donne di diversi partiti politici. "La Lega espelle il consigliere comunale Galli per gli insulti rivolti a Emma Marrone. Molto bene! Il sessismo è una grave discriminazione e chi insulta le donne non può rappresentare i cittadini.  La politica per prima deve dare il buon esempio", twitta la vicepresidente della Camera Mara Carfagna (FI).

"Esprimo la mia solidarietà alla cantante Emma Marrone, volgarmente appellata via Facebook dal consigliere leghista del comune di Amelia Massimiliano Galli, per aver gridato dal palco di aprire i porti, durante un suo concerto. Le parole del consigliere comunale della Lega Nord sono espressione di una cultura becera e sessista. Il ricorso ad un linguaggio così volgare, che avviene spesso e con facilità, va condannato e combattuto in maniera decisa. Non siamo di fronte ad una frase scritta con leggerezza. Siamo di fronte ad una violenza di linguaggio in linea con un'assurda cultura fondata sull'idea di uno squilibrio nel rapporto tra uomo e donna, considerata oggetto di dominio e possesso", le parole della senatrice del Pd Valeria Valente, presidente della Commissione d'Inchiesta sul femminicidio e la violenza di genere.
"E' positivo – prosegue Valente – che la Lega abbia preso le distanze e abbia deciso di espellere chi ha scelto di utilizzare questo linguaggio. Vorrei però che questa fosse l'occasione per ribadire la necessità di fare una battaglia seria e non di facciata, che veda tutte le forze politiche impegnate in prima linea, per combattere anche il linguaggio sessista e le minacce social, che sono spesso l'anticamera della violenza sulle donne".

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