Milano, 14 feb. (LaPresse) – "Oggi alla ministeriale Nato di Bruxelles, dove insieme agli alleati abbiamo affrontato diversi temi tra cui, ovviamente, anche l’Afghanistan. La pianificazione tecnica avviata dall’Italia, una volta tanto, in anticipo rispetto agli altri, che considera, tra le varie opzioni, un possibile ritiro del contingente, si allinea alla valutazione internazionale trattata oggi con gli alleati. In ambito Nato l’argomento viene infatti affrontato con una progressione cauta, anche perché parliamo di un dossier noto e già affrontato in più contesti diplomatici. Valutare gli impatti che possano nascere da un eventuale ritiro degli Usa (che oggi vantano circa 14mila uomini dei 20mila presenti nella coalizione Nato) dal Paese o da un raggiungimento degli accordi di pace è ritenuto da tutti un passaggio essenziale". Lo scrive su Facebook il ministro della Difesa, Elisabetta Trenta. "A tal proposito, con grande senso di responsabilità verso i nostri soldati, recentemente ho incaricato il Comando interforze di studiare tutti i possibili scenari che potrebbero emergere da una possibile intesa tra le parti, intesa che ognuno di noi – dopo 18 anni di conflitto e migliaia di vittime – si augura", prosegue. "Detto questo, siamo all’interno di una coalizione e ogni decisione sarà presa collegialmente, nell’esclusivo interesse di ultimare il lavoro svolto in questi anni a tutela del popolo afghano e della nostra sicurezza interna. È comune, tra gli alleati Nato, e io l’ho ribadito, l’intento di non volere un processo di pace al ribasso per quanto riguarda i progressi ottenuti in Afghanistan in termini di riduzione della mortalità infantile, aumento della scolarizzazione e diritti delle donne", conclude Trenta.