Parla anche il prof Ramella: 

L'analisi sui costi-benefici della Tav è manipolabile? La domanda è stata posta questa mattina durante l'audizione del professor Marco Ponti in Commmissione Trasporti della Camera. Il docente, che ha guidato il gruppo di lavoro che ha prodotto l'analisi, ha risposto così  "L'analisi è manipolabile? Sì certo, ad esempio sui parametri di ingresso. Ma altri metodi sono molto più manipolabili e infatti non sono usati".. Lo studio, ha aggiunto, non è "perfetto, con mille difetti però è sicuramente lo strumento migliore". 

Una mattinata non semplice, per il professore sotto posto a un fuoco fila di domande a partire dai dubbi sull'imparzialità stessa del gruppo di lavoro, diversi componenti del quale, si erano già espressi contro la Tav: "Si è molto parlato della neutralità di questo gruppo di lavoro, perché dicono che molti si sono già espressi contro la Tav. Il motivo per cui ci siamo espressi? E' come quando un medico vede un quadro clinico di un paziente che viene con radiografie e lo vede come molto ammalato, quel medico deve dire che è molto ammalato". ha risposto Ponti. Che, poi, ha spiegato:. "Io non credo che ci stato alcun atteggiamento ideologico da parte della Commissione. Possiamo discutere di conti oggi, i conti secondo noi migliorano il dibattito anche se non risolvono tutti i problemi". E ancora: "Bisogna scegliere, ci sono 132 miliardi di investimenti pubblici sul tavolo. Va sottolineata la completa continuità con quanto fatto con il ministro precedente, anche dal punto di vista metodologico". 

A sostegno di Ponti, è intervenuto un altro membro del gruppo di lavoro, il professor Francesco Ramella: "Non è vero che non abbiamo calcolato i benefici ambientali, lo abbiamo fatto stimando la domanda da strada e ferrovia. E possiamo dire che i costi ambientali sono più elevati nelle zone alpine. Uno degli elementi più critici riguarda la previsione di domanda e di traffico. Sulle accise e i pedaggi abbiamo usato un metodo standard, come già usato nel 2011".  "È sbagliato dire che il progetto è inutile, perché ha dei benefici. Ma i passeggeri sono troppo pochi per giustificare questo investimento. Ci sono circa 600mila passeggeri sulla linea e rimangono lontani dal livello minimo". ha aggiunto Ramella.

L'attacco di Paita (Pd) –  "Il professor Ponti, nel corso della sua audizione in commissione Trasporti, ha scomodato la categoria dell'eticamente corretto. Allora gli chiedo: ha valutato il fatto che è eticamente scorretto produrre numeri e costi che non corrispondono alla realtà?". E' quanto ha affermato, nel corso del suo intervento, Raffaella Paita, capogruppo Pd in Commissione Trasporti.

Ed ecco la replica di Ponti: "Questa è un'analisi economica e non politica, dobbiamo parlare di questo. Ha tutti i vizi e le virtù di un'analisi economica, ma pretendere la perfezione per una cosa che tende al futuro è impossibile", ha aggiunto. "Certo che le analisi sono contestabili, ma i numeri sono lì e bisogna leggerli". 

Pierluigi Coppola – Un altro membro del gruppo di lavoro (in origine formato da cinque persone) è il professor Pierluigi Coppola che, però, non ha firmato l'analisi. Coppola è stato intervistato dal Corriere della Sera: "Ho forti ragioni di perplessità sul metodo usato per l'analisi costi-benefici, e quindi anche sui risultati che ha prodotto. Per me è importante che le opere vengano valutate correttamente, siano esse la Tav o un'autostrada". Così in un'intervista al Corriere della Sera Pierluigi Coppola, docente di ingegneria dei Trasporti all'università di Roma Tor Vergata, unico dei sei componenti della commissione sulla analisi costi-benefici Torino-Lione a non aver firmato il documento. Secondo Coppola, "l'inserimento nei costi del mancato incasso delle accise sui carburanti sia una procedura inedita, non prevista da alcuna linea guida, europea o italiana". E precisa di aver "partecipato ai lavori della commissione sulla Tav, ma non alla redazione del testo finale", durante i quali "ci sono stati confronti piuttosto serrati", uno contro cinque. Secondo Coppola il metodo del professor Ponti "si discosta molto delle linee guida adottate da tutti i Paesi dell'Unione europea sulle analisi costi benefici. E da quelle italiane che riguardano la valutazione degli investimenti pubblici".

Sulla questione di Coppola, è intervenuto anche lo stesso Ponti: "Coppola non ha partecipato a questo lavoro, non ho visto la sua analisi. Se ci sarà la sua relazione Coppola è libero di esprimersi, è uno su 5 nel gruppo. Auspichiamo anche un'altra controrelazione del Certet, noi crediamo che fare i conti e anche contestare i conti fatti sia un progresso nel dibattito democratico. Dispiaciuto per le critiche? No, uno dei nostri obiettivi era un dibattito possibilmente di livello tecnico adeguato. Certo, se uno non sa come funziona questa analisi il dibattito non ne guadagna molto", ha aggiunto.

 

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