Il premier all'Europarlamento di Strasburgo duramente criticato dai leader europei. Il vicepremier leghista: "Vergognoso"

"Per quanto tempo lei sarà ancora il burattino mosso da Matteo Salvini e Luigi Di Maio?". Guy Verhofstadt, capogruppo dei liberali di Alde, attacca duramente il premier Giuseppe Conte al termine del suo intervento all'Europarlamento di Strasburgo. "Mi fa male vedere l'Italia, uno dei paesi fondatori dell'Unione Europea passare a fanalino di coda", aggiunge. Replica il presidente del Consiglio: "Io burattino non lo sono e non mi sento. Sono orgoglioso di rappresentare un intero popolo e la voglia di cambiamento del popolo italiano. Forse i burattini sono coloro che rispondono a lobby, gruppi di potere e gruppi di affari".

Non solo Verhofstadt, ma anche altri leader europei si sono scagliati contro il premier italiano che, in seduta plenaria, cercava di bacchettarli. "Non siamo riusciti ancora a diventare veramente e compiutamente un 'popolo', non abbiamo avuto il coraggio di costruire un modello inclusivo che, realisticamente, al di là di ogni retorica, favorisse la creazione di un demos europeo", ha accusato il premier. "La politica europea, di fronte a una crisi economica senza precedenti, si è ritratta impaurita al di qua della fredda grammatica delle procedure, finendo col perdere progressivamente il contatto con il suo popolo e rendendo sempre più incolmabile la distanza, che non è solo geografica, tra Bruxelles e le tante periferie del Continente". 

In difesa del premier è intervenuto immediatamente il vicepremier Salvini: "Che alcuni burocrati europei, complici del disastro di questi anni, si permettano di insultare il presidente del consiglio, il governo ed il popolo italiano è davvero vergognoso. Le élite europee contro le scelte dei popoli. Preparate gli scatoloni, il 26 maggio i cittadini finalmente manderanno a casa questa gente".

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