Anche Lezzi all'incontro con gli allevatori, a cui parteciperanno il premier e il ministro delle Politiche agricole. Domani manifestazione della Coldiretti a Montecitorio
"A Cagliari insieme ai ministri Gian Marco Centinaio e Barbara Lezzi per incontrare una delegazione di pastori sardi che in questi giorni stanno protestando contro i prezzi del latte. Abbiamo recepito le loro istanze e fissato già per la settimana prossima l'avvio di un tavolo al ministero delle Politiche agricole e forestali", questo il tweet di Giuseppe Conte dopo la giornata trascorsa in Sardegna.
Nel corso della giornata Gianmarco Centinaio, ministro delle Politiche agricole, aveva chiarito che un aiuto di stato è "una delle ipotesi sul tavolo e la valuteremo insieme al presidente Conte. Ma non cambierà il problema". "Io – aveva continuato Centinaio – vorrei risolverlo il problema, non tamponarlo: altrimenti ci ritroviamo tra un anno con lo stresso problema. Con i produttori arrabbiati e lo Stato che ci deve rimettere le mani. Noi rischiamo, senza fare il catastrofista, che oggi parliamo dei pastori, domani dei produttori di pomodori, poi di quelli delle zucchine, poi di quelli delle arance, poi c'è il problema delle olive: Il problema insomma è nella filiera tra l'agricoltore e il distributore". "Non possiamo pensare che i pastori, ma possiamo fare questo ragionamento anche per l'agricoltura in generale e per qualsiasi altra regione d'Italia, vengano pagati così poco". "Il Consorzio – ha aggiunto – non sta facendo quello che dovrebbe fare. Non possiamo permettere che il pecorino venga fatto con il latte romeno e poi noi ci troviamo con i pastori in seria difficoltà. Apriremo un tavolo di filiera nazionale sul pecorino e cercheremo di capire se è possibile reperire dei fondi per aiutarli. Soprattutto però non vogliamo limitarci a tamponare l'emergenza, ma vogliamo cambiare un Consorzio che non sta facendo l'interesse dei nostri pastori".
La protesta – La Cooperativa allevatori ovini di Oristano, composta da circa 700-800 soci, appoggia la protesta dei pastori sardi ed esprime la propria solidarietà sospendendo le prorpie attività di produzione e distribuzione. "La Cao formaggi, – si legge sulla loro pagina Facebook – solidale con la protesta dei pastori e vicino al disagio che stanno sopportando, visti i fatti contingenti, sospende qualsiasi tipo di attività sia di produzione che di distribuzione, sperando in una rapida soluzione della vicenda". Lo scorso 8 febbraio, sempre sui social, la società aveva annunciato che avrebbe portato a 70 centesimi al litro l'acconto per il latte versato nel mese di gennaio "come segno di grande attenzione nei confronti degli allevatori".
"Mentre la produzione di latte ovino cresce, i consumi interni e le esportazioni calano drammaticamente, e le remunerazioni ai pastori ristagnano, con prezzi compresi tra i 55 e i 60 centesimi al litro, che non bastano nemmeno a coprire i costi di produzione e sono ben lontani dalla forbice richiesta dai produttori, compresa tra 90 centesimi e 1 euro al litro", così il presidente della Copagri Franco Verrascina in occasione dell'odierna visita in Sardegna del presidente del Consiglio Giuseppe Conte, accompagnato dai ministri delle Politiche agricole, Gian Marco Centinaio, e per il Sud, Barbara Lezzi, facendo notare che "allo stato attuale un litro di acqua minerale ha un costo maggiore di un litro di latte". "Vale la pena di ricordare che la Sardegna conta circa 12mila aziende agropastorali, le quali allevano 2,6 milioni di pecore, corrispondenti a quasi la metà del patrimonio ovino italiano, che forniscono oltre 3 milioni di quintali di latte, più del 50% del quale destinato alla produzione del pecorino romano, formaggio a denominazione d'origine protetta conosciuto in tutto il mondo ed esportato prevalentemente negli Stati Uniti", sottolinea il presidente della Copagri. "Quella che stanno vivendo da tempo i pastori sardi è una situazione di straordinaria emergenza, che necessita di risposte certe e immediate. Bisogna lavorare a delle soluzioni che possano dare ristoro nell'immediato, stanziando le necessarie risorse e valutando la possibilità di sospendere i mutui e i contributi e di ritirare dal mercato determinate quantità di prodotto; allo stesso tempo, bisogna ragionare su soluzioni di più ampio respiro che possano stabilizzare il comparto, quali la convocazione del tavolo di filiera nazionale, affinché si affronti seriamente la questione del prezzo e della programmazione produttiva, nonché quella dell'obbligo per gli acquirenti di latte ovino a comunicare mensilmente i quantitativi ricevuti", spiega Verrascina. "Bisogna inoltre verificare e attenzionare le importazioni di prodotto dall'estero, per evitare il rischio che questi fenomeni causino dumping economico ai danni degli allevatori sardi", conclude il presidente della Copagri.
Nel frattempo la protesta nelle campagne si estende e arriva in piazza Montecitorio. Martedì è previsto un appuntamento organizzato da Coldiretti a cui parteciperanno migliaia di agricoltori in giallo guidati dal presidente nazionale Ettore Prandini. "Le remunerazioni offerte – sostiene la Coldiretti – non sono solo indegne e offensive per i pastori ma anche illegali perché le norme sulla concorrenza vietano 'qualsiasi comportamento del contraente che, abusando della propria maggior forza commerciale, imponga condizioni contrattuali ingiustificatamente gravose, ivi comprese, ad esempio, qualsiasi patto che peveda prezzi particolarmente iniqui o palesemente al di sotto dei costi di produzione'".
"Non c'è più tempo da perdere nell'affrontare drammatiche emergenze che hanno messo in ginocchio decine di migliaia di famiglie, con gli agricoltori costretti a lasciare le proprie aziende per salvare l'economia e il lavoro di interi territori. Si tratta -sottolinea – di affrontare responsabilmente una crisi storica per garantire un futuro ad un settore strategico per il made in Italy".
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